domenica 27 febbraio 2022
Egitto: riti che segnano i grandi eventi del ciclo della vita
lunedì 24 gennaio 2022
Mondo cinema: Yalda
Un film di: Massoud Bakhshi. Con: Sadaf Asgari, Behnaz Jafari, Babak Karimi, Fereshteh Sadre Orafaiy, Forough Ghajabagli, Arman Darvish, Fereshteh Hosseini, Zakieh Behbahani, Ramona Shah, Faghihe Soltani. Iran 2019. Genere: drammatico.
La pellicola, premiata per la categoria Miglior film straniero al Sundance Film Festival del 2020 e diretta dal regista Massoud Bakhshi, prende spunto da un reality show in onda in Iran.Durante la sera del solstizio d’inverno (che coincide con una festività nota come Yalda) a Teheran inizia una nuova puntata dello show televisivo chiamato Joy of Forgiveness. In studio giunge ammanettata, dopo aver trascorso 15 mesi di carcere, la giovane ventiduenne Maryam (Sadaf Asgari), rea di aver ucciso accidentalmente Nasser, il marito sessantacinquenne, e per questo accusata di omicidio e costretta a pagare la sua colpa con la morte.Tuttavia il sistema giudiziario iraniano prevede che la famiglia della vittima possa concedere il perdono e trasformare la pena di morte in una riduzione della condanna detentiva, alla quale si associa il pagamento di un debito pari al “prezzo del sangue”. Maryam decide di partecipare allo show proprio per chiedere perdono e ottenere clemenza da Mona (Behnaz Jafari), la figlia di Nasser. Sotto l’arbitrio di Omid (Arman Darvish), il presentatore del programma, le due donne vengono messe l’una di fronte all’altra e iniziano a ripercorrere il passato, tra rivelazioni e sorprese, fino ad arrivare allo scontro sempre sotto gli occhi vigili del pubblico che, con un sms, può esprimersi circa la colpevolezza di Maryam o, addirittura, decidere che siano gli sponsor a pagare il “debito di sangue” della donna…
il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=xDSk_08MvBQ
mercoledì 29 dicembre 2021
Dubai Miracle Garden
Dubai Miracle Garden è il più grande giardino floreale del mondo ed è chiamato “dei Miracoli”, perché è stato realizzato in pieno deserto. Copre un’area di oltre 72.000 mq con un patrimonio di almeno 45 milioni di specie diverse di fiori provenienti da tutto il mondo con un costo di 40 milioni di dirham (11 milioni di dollari). Inaugurato nel giorno di San Valentino nel 2013, è riuscito ad attirare circa 2 milioni di visitatori nello stesso mese. In questo giardino si possono trovare immensi cuori fioriti, piramidi, grandi stelle multicolori e persino igloo, arcate fiorite e tutto ciò che la fantasia ha suggerito agli architetti in fase di progettazione. Dubai Miracle Garden è entrato nel Guinness dei primati con una serie di record, infatti, oltre ad essere il più grande giardino naturale del mondo ha:
- il muro di fiori che circonda il giardino ha una lunghezza di 800 metri e un’altezza di circa 3 metri.
-il più grande orologio floreale del mondo.
-il più grande modello dell’Airbus A380 degli Emirates Airlines.
-la più alta struttura floreale di Topolino con un’altezza di 18 metri.
Sempre fatti di fiori troviamo molti personaggi dei cartoni Disney, il castello dei fiori, la tartaruga gigante, l’orso gigante, il Burj Khalifa e le piramidi d’Egitto. Le attrazioni più belle del Dubai Miracle Garden sono:
Topolino Per fare la scultura di fiori di uno dei personaggi dei cartoni animati più famosi al mondo, “Topolino“, hanno utilizzato 100.000 fiori, pesa circa 35 tonnellate ed è stata creata per celebrare il 90° anniversario della fondazione della Disney.
“Flower Clock” è un orologio floreale di 15 metri le cui parti meccaniche sono state importate dagli Stati Uniti.
Lake Park
Il paesaggio tra le fontane colorate e i laghetti con i fiori dona ai visitatori un’atmosfera di serenità e calma psicologica.
Il grande orso o Big Teddy Bear è alto di 12 metri e rappresenta un messaggio d’amore con il grande cuore che ha tra le sue zampe.
I fiori di Miracle Garden Dubai vengono preservati riciclando le acque reflue e utilizzandole mediante irrigazione a goccia, in modo che il giardino sia ecologico e non si sprechi acqua durante l’irrigazione di questo enorme numero di fiori. Il periodo di apertura del giardino è da ottobre ad aprile ed è chiuso nei mesi da giugno a settembre a causa del caldo eccessivo. L’azienda che ha realizzato questo prodigio, ha avuto anche un’ottima idea: ad ogni cambio di stagione, e regolarmente nel corso dell’anno la disposizione dei fiori e la scelta delle specie variano, dando così la possibilità, anche ai visitatori abituali di trovare sempre nuove proposte e combinazioni.
mercoledì 8 dicembre 2021
21 dicembre "La notte di Yalda"
La “Notte di Yalda” è una tipica festa iraniana celebrata nella notte più lunga dell’anno, il 21 dicembre. Segna il passaggio dall’autunno all’inverno in tutto l’emisfero nord e coincide col giorno che noi definiamo “solstizio d’inverno”. Da quel momento in poi, le giornate iniziano ad “allungarsi”, e proprio per questo Yalda rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre. Si tratta di una tradizione antichissima, risalente a più di 3000 anni fa, e poi ripresa dalle religioni Hindu, Mitraista e Zoroastriana, che celebrano la nascita di Mitra. Durante la “notte di Yalda” è usanza mangiare alimenti specifici: frutta disidratata come uvetta, albicocche, mele, prugne, pesche e frutta fresca tra cui cachi, melograno, mele, uva, arance, limoni e angurie conservate dall’estate proprio in occasione di questa grande festa.Vi sono diversi piatti tipici tra cui il Fesenjan (uno stufato a base di pollo, noci, e salsa di melograno), l’Anar Polo (riso con melograno, pollo e pistacchi), la zuppa di melograno e il Kalam Polo(riso con cavolo, carne e spezie). Tutto questo cibo viene esposto in tavola a dimostrazione del fatto che la società non è intimorita dai giorni freddi che seguiranno, ma che anzi è pronta e preparata per entrare nella stagione invernale.Coincidendo con l’inizio dell’inverno, Yalda è anche un’occasione per celebrare la fine della stagione dei raccolti autunnali e pregare per la prosperità dell’anno successivo.Una tradizione comune alle varie regioni è quella di dedicare parte della serata alla lettura di alcune delle opere del poeta persiano in assoluto più amato dal popolo iraniano: Hafez. Gli iraniani credono che, aprendo a caso il libro di poesie di tale poeta, il passo che verrà letto darà informazioni sul futuro. La notte di Yalda è anche un’occasione di ritrovo tra parenti e amici, per rammentare eventi passati e condividere risate, suonare strumenti musicali, cantare e ballare in compagnia. In epoche antiche era un modo per onorare il sole, visto come una divinità da molte culture: anche dopo quella che sembrava essere una notte interminabile, il sole sorgeva di nuovo all’orizzonte.
venerdì 15 ottobre 2021
Iran: le spiagge rosso rubino di Hormuz Island
venerdì 17 settembre 2021
La moschea di Shah Cheragh
La moschea di Shah Cheragh si trova in Iran nei pressi della città di Shiraz ed è uno dei monumenti più spettacolari del mondo. Shah Cheragh significa esattamente “Imperatore della Luce” e all’esterno si presenta più o meno come una comune moschea. All’interno, però, uno spettacolo ineguagliabile si presenta agli occhi dei fedeli e dei turisti: volte e pareti sono completamente rivestite di specchi colorati, quasi come un mosaico, che riflettono la luce e rendono l’interno della mosche simile ad un cielo stellato. La moschea di Shah Ceragh ospita alcune importanti tombe sciite, che rendono il monumento di Shiraz un celebre centro di pellegrinaggio dal XIV secolo. L'origine del nome "Imperatore della Luce" ha in realtà una storia piuttosto misteriosa: il luogo dove oggi sorge la moschea sembra risalire al 900 dC quando un viaggiatore, Ayatollah Dastghā'ib (il bisnonno del contemporaneo Ayatollah Dastghā'ib ), vide da lontano una particolare luce provenire dal terreno. Una volte vicino alla fonte luminosa, il viaggiatore si accorse che proveniva da una tomba all'interno di un cimitero. Scavando nella tomba, Ayatollah Dastghā'ib scoprì un corpo con indosso un'armatura scintillante e un anello con scritto "Izzatu Lillah, Ahmad bin Mūsā", (L'orgoglio appartiene a Dio, figlio di Ahmad Musa”): era il luogo di sepoltura dei figli di Mūsā al-Kādhim(settimo imam sciita). E una struttura fu realizzata a copertura della tomba fino a diventare un edificio più complesso e straordinario, come oggi possiamo ammirarlo, e registrato al n. 363 nella lista dei monumenti nazionali dell'Iran.
sabato 28 agosto 2021
Elementi che determinano la nullità nel matrimonio islamico
Un matrimonio può essere dichiarato nullo se sussistono alcune condizioni.
Le ipotesi sono due:
A) nullità assoluta del contratto di matrimonio nei seguenti casi:
1) esistenza di un impedimento legale, parentela o l'allattamento, infatti i due sposi non devono essere stati allattati dalla stessa donna.
2) Incapacità dei coniugi, se il marito ha già quattro mogli, e se la donna è già sposata;
3) Se il matrimonio viene contratto a tempo, si cadrebbe nell'ipotesi della zina, e non di un vero contratto matrimoniale che non deve essere sottoposto a limiti di tempo
4) contratto matrimoniale di un uomo con una donna che lo stesso ha già ripudiato tre volte, infatti dopo tre ripudi detto istituto diviene definitivo.
5) Se il contratto matrimoniale viene stipulato con una donna in ritiro per vedovanza, al fine di determinare la paternità di un eventuale nascituro;
6) nullità del contratto matrimoniale stipulato da un uomo musulmano con una donna politeista e quello di un uomo ebreo o cristiano con una donna musulmana.
In questi casi la nullità non può essere sanata e il Giudice dichiarerà nullo il matrimonio sia consumato che non consumato.
B) Rescindibilità del contratto matrimoniale qualora :
1) il termine per il pagamento del dono nuziale è troppo lontano;
2) non viene indicata la data per il pagamento del saldo
3) il dono nuziale è esplicitamente escluso dal contratto, ciò talvolta può determinare, come si è detto, la nullità del contratto.
4) Il contratto di matrimonio contiene delle clausole contrarie all'istituto stesso, per esempio non fare vita in comune o che il marito non avrà l'obbligo di mantenere la moglie.
In questi casi e altri troppo lunghi da esporre, il contratto matrimoniale potrà essere rescisso su domanda di uno dei contraenti e con decisione di un giudice. Si precisa che il matrimonio è considerato perfetto quando avviene lo scambio dei consensi nei modi fissati dalle legge, la consumazione del matrimonio non è necessaria per la validità dello stesso e per la perfezione del vincolo, infatti qualora il coniuge uomo morisse prima della consumazione la moglie non dovrebbe sottoporsi al ritiro legale e acquisterebbe diritti successori sull'eredità del marito.
venerdì 2 luglio 2021
Le cascate di Ouzoud
Le cascate di Ouzoud, situate presso il villaggio di Tanaghmeilt, nelle montagne dell'Alto Atlante, a 160 Km da Marrakech, sono le più alte del Marocco e precipitano da un’altezza di 110 metri offrendo uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza. Scendendo poi in basso e seguendo il corso del fiume,El Abid, ci si immerge in un vero e proprio paradiso naturale di rigogliosa vegetazione,Un oasi naturale e lussureggiante, incastrata in una valle rurale tra montagne di arenaria rossa, come rosso è il colore delle acque del fiume, in una valle fertile e incantata dove si trovano ulivi, mandorli, fichi, melograni, frantoi, pecore e scimmie, cascatelle e piscine naturali dove bagnarsi in pieno contatto con la natura. I Berberi chiamano queste posto le Cascate dei Mulini, proprio per i tanti mulini ad acqua presenti lungo il corso del fiume. È possibile pernottare lungo il fiume immersi nel verde degli ulivi che ricoprono la montagna (in berbero ouzoud significa ulivi): un’oasi di relax e tranquillità dove l'unico rumore è quello dell'acqua che scorre.
sabato 5 giugno 2021
Imilchil festival: il festival delle spose.
lunedì 3 maggio 2021
Ad Aleppo con la musica tarab
https://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/notizie-viaggio/2021/01/10/viaggi-nel-mondo-alla-ricerca-della-felicita-lestasi-ad-aleppo-con-la-musica-tarab
venerdì 2 aprile 2021
Istanbul Tulip Festival
venerdì 5 marzo 2021
La famiglia pakistana (2° parte)
domenica 7 febbraio 2021
La Moschea Ubudiah di Kuala Kangsar in Malesia
Masjid Ubudiah o moschea Ubudiah in italiano è la moschea principale della città di Kuala Kangsar, situata a pochi passi dalla residenza ufficiale del Sultano del Perak. È senza alcun dubbio tra le più belle moschee visitabili in Malesia. Progettata da Arthur Benison Hubback, è stata costruita nel 1917 durante il sultanato di Idris Murshidul’adzam Shah (1887 – 1916), il quale guarito da una malattia promise di regalare al suo popolo una moschea di grande bellezza. La sua costruzione non fu semplice e durò molti anni in quanto i lavori furono interrotti più volte – tra queste, l’episodio più drammatico in termini di costi è stato causato da due elefanti appartenenti al sultano. Gli elefanti fuggiti dal palazzo reale danneggiarono tutto il materiale importato dall’Europa compreso il costosissimo marmo italiano. Il secondo ordine di marmi provenienti dall’Italia fu interrotto dalla prima guerra mondiale. La moschea fu completata alla fine del 1917. Purtroppo, il sultano Idris Murshidul’adzam Shah morì un anno prima ed oggi riposa nel mausoleo costruito accanto. La moschea fu ufficialmente inaugurata dal sultano Abdul Jalil Karamtullah Shah, successore nonché figlio di Sultan Idris. L’architettura neo-moresca è lo stile utilizzato per la costruzione di questo edificio. Presenta una pianta ottagonale circondata da 4 minareti alti circa 38 metri ciascuno, sormontata, nella parte centrale, da una cupola dal diametro di circa 20 metri. La moschea ha una capacità massima di 1000 persone, e solitamente si trova colma di gente al venerdì o quando il sultano presenzia alle funzioni religiose presentandosi in moschea con tutta la sua corte. Oltre ad essere un luogo di preghiera, questa moschea è diventata una delle icone turistiche del Perak. L’accesso ai visitatori è consentito alla sala principale solamente durante le ore di non preghiera.
venerdì 8 gennaio 2021
La famiglia pakistana (1° parte)
La famiglia è, assieme alla religione musulmana, alla base della struttura sociale pakistana. All’interno della famiglia si svolgono tutte le più importanti fasi della vita dell’individuo, dalla nascita, al matrimonio, alla morte. L’organizzazione della famiglia è di tipo esteso, patriarcale e patrilocale*. L’intero lignaggio patrilineare si trova raccolto in un’unica unità abitativa, dove convivono padre e madre, i figli, le nuore e i nipoti, con l’eccezione delle figlie che, una volta sposate, lasciano la casa del padre per andare a vivere nella casa del marito. Anche se nelle grandi città è in atto una progressiva nuclearizzazione delle famiglie, questo vale solo per meno di un quarto della popolazione. La maggior parte degli eventi sociali coinvolgono l’intero gruppo familiare, bambini compresi, per cui la famiglia tende sempre a muoversi come un’unità compatta, mentre la frequentazione delle moschee, la vita pubblica e politica, restano appannaggio dei maschi adulti. Le famiglie pakistane tendono a essere molto numerose perché l’uso di contraccettivi è tuttora sporadico e i figli sono visti come un dono di Allah. Il capo indiscusso della famiglia è il padre: a lui spettano il diritto delle decisioni e il dovere del sostentamento: le donne infatti non lavorano, salvo in rari casi e soltanto nei centri urbani o in villaggi fortemente impoveriti. Una volta raggiunta l’età adulta il maschio primogenito acquista notevoli poteri all’interno della gerarchia familiare, divenendo di fatto il vicario del padre. Dato che la proprietà paterna deve restare sempre unita, ai figli cadetti si richiede in genere di lavorare alle dipendenze del primogenito o di emigrare per contribuire al benessere e al prestigio familiare lavorando nelle città o all’estero. La gestione della casa e l’educazione della prole è invece compito delle madri, con l’aiuto delle altre donne della casa (nuore e figlie piccole). Il bucato si fa ancora soprattutto lungo i banchi di fiumi e torrenti, oppure in mastelli in cui si trasporta a mano l’acqua dei pozzi. Gli anziani della famiglia sono trattati con grande rispetto. La poligamia è consentita ma è economicamente assai onerosa e non sono molti gli uomini che possono permettersi di mantenere un nucleo familiare che conti più di una moglie. Le famiglie più abbienti vivono in grandi ville, bungalow o appartamenti con molte stanze, spesso dotati di servitù. Quelle più povere, per contro, vivono in abitazioni di due o tre stanze e in condizioni di grande sovraffollamento.
*Istituzione o usanza secondo la quale i figli maschi continuano a risiedere, anche dopo il matrimonio, con le loro famiglie nella casa paterna o nelle sue vicinanze.
La famiglia pakistana (2° parte)
martedì 8 dicembre 2020
Il balcone arabo: mashrabiya
Mashrabiya è il termine arabo dato ad un tipo di balcone sporgente dalla facciata di un edificio e chiuso con legno intagliato. Le mashrabiye offrono un sistema di rinfrescamento passivo tipico delle zone del Nordafrica e del mondo arabo, sfruttando le caratteristiche fisiche del legno e climatiche del luogo. Secondo la descrizione dell’architetto arabo Hassan Fathy, “il termine mashrabiya deriva dalla parola araba “bere” ed in origine significava “il luogo in cui si beve”. Probabilmente infatti, le persone erano solite riunirsi in questi freschi spazi sporgenti per sorseggiare delle bevande. Le funzioni di una mashrabiya sono diverse e variano in funzione della densità della trama, dell’altezza dello schermo e del luogo in cui si colloca. Grazie all’ordito di elementi di legno, le mashrabiye sono in grado di filtrare la luce e controllare il flusso d’aria, riuscendo a ridurne la temperatura ed aumentarne l’umidità. Queste capacità dipendono dal legno utilizzato che, se non trattato né rivestito, è in grado di assorbire e rilasciare l’acqua, in modo da regolare l’umidità degli ambienti. Ecco come funziona questo tradizionale quanto efficiente sistema di regolazione: quando il vento di notte attraversa la grata lignea, le cede la sua umidità, che viene trattenuta finché, di giorno, non vi batte il sole. Con il sole il legno rilascia l’umidità accumulata nelle ore notturne a favore delle condizioni climatiche interne. Le mashrabiye degli ambienti esposti a nord, quelle che più spesso si trovano all’ombra e quelle che prospettano su strade principali e affollate, hanno interstizi più stretti. Altra funzione, che non riguarda gli aspetti termoigrometrici, è quella di riparare dagli sguardi esterni, infatti questa soluzione permette di ottenere una buona vista sulla strada senza essere visti dai passanti.. Le mashrabiye, a tale scopo, presentano una trama più fitta nella parte inferiore ed interstizi più larghi in quella superiore, per scomparire, sostituita da un semplice vetro, ad un’altezza superiore al livello degli occhi. Attualmente si dicono mashrabiye quelle aperture schermate da una grata in legno, discreta, utile ed elegante, caratterizzata da una trama più o meno fitta.