sabato 27 gennaio 2024

La leggenda della Moschea di Sidi Ibrahim. Algeria.


Ba Messaoud, un uomo pio e molto rispettato, fu prigioniero su un’isola, lontano dalla sua famiglia, per più di vent’anni. Dalla sua cella poteva vedere solo uno squarcio di cielo e il povero uomo si lamentava senza speranza. Sentiva la mancanza del suo paese, dei suoi palmeti e temeva che i suoi conoscenti lo credessero morto.Una sera, disse la sua quinta preghiera, si addormentò e fece un sogno straordinario. Un vecchio sceicco fatiscente e traballante, stringendo in mano un bastone decorato, si fermò davanti a lui e disse: "Selmek, Ba Messaoud, io sono Sidi Ibrahim, lo sceicco dimenticato. Sono morto da molto tempo e nessuno si ricorda di più di me….vuoi rivedere la tua famiglia, il tuo popolo e il tuo palmeto? fammi una promessa e ti darò la libertà riportandoti a M’zab!” Ba Messaoud ascoltò in atteggiamento di grande deferenza. "Domani", continuò lo sceicco, "ti porteranno al mare per eseguire dei lavori. Le guardie non saranno molto attente perché i cani le assistono. Ti daranno frattaglie per il pasto. Fai attenzione a non mangiarle e appena vedi l’opportunità, corri il più velocemente possibile verso il mare. I cani ti inseguiranno ma tu gli lancerai le frattaglie e poiché sono mal nutriti si fermeranno per mangiarli così tu potrai continuare la tua corsa verso il mare”. Poi gli consegnò il bastone. “Quando arriverai a EL-Atteuf, salirai in cima alla collina e lancerai  il bastone al vento. Dove si pianterà, costruirai una moschea in mio nome.” Quando si svegliò, Ba Messaoud stringeva in mano il bastone finemente decorato. Il giorno dopo, come previsto, le guardie lo portarono a lavorare in una cava vicino al mare e fece come gli aveva detto lo sceicco. Corse verso il mare, gettando le sue frattaglie ai cani che si fermarono a divorarle, poi chiuse gli occhi, continuando a correre e pregando Allah affinché si prendesse cura della sua anima. Quando si svegliò, sentì per la prima volta intorno a sé le voci di uomini che, nella sua lingua, recitavano il Corano. Ba Messaoud, era avvolto nella sua kachabia rigata, il cappuccio sul volto ed era seduto appoggiato a un pilastro. Quando entrò l'imam, riconoscendolo dalla sua voce, Ba Messaoud capì che si trovava a Melika. La preghiera stava per cominciare, ma l’imam fermo in mezzo alla moschea disse: "È un giorno di gioia per noi, fratelli. Uno dei nostri è tornato: ho “sentito” Ba Messaoud.”  “Ba Messaud? Impossibile, imam! È prigioniero da più di vent'anni e di lui non abbiamo più notizie: basti dire che è morto” replicarono i fedeli.  Ostinato l'imam, girava a grandi passi per la stanza della moschea, sollevando i cappucci delle kachabia per guardare sotto. Quando Ba Messaoud si alzò e baciò la mano dell'imam, sorpresa e gioia colsero gli assistenti. Dopo la preghiera Ba Messaoud raccontò  la vicenda e lo sceicco Sidi Ibrahim venne ricordato. La gente si pentì di averlo lasciato nell’oblio. Secondo la consuetudine, si formò immediatamente un gruppo di giovani costruttori per aiutare Ba Messaoud a mantenere la sua promessa. Partirono con lui per El-Atteuf, salirono dritti sulla cresta della collina, proprio in cima al paese e Ba Messaoud lanciò il bastone che si conficcò in una duna di sabbia. Ma come costruire sulla sabbia? Si chiesero i costruttori. Ba Messaoud decise che la notte poteva portare consiglio e che era giunto il momento di rivedere la sua famiglia. La storia non dice se Ba Messaoud ebbe un altro colloquio notturno con lo sceicco dimenticato ma assicura che, il giorno dopo, tutta la duna di sabbia poggiava sull'altro lato della collina, dove si trova ancora oggi e il bastone era conficcato nella roccia, proprio contro la tomba dello sceicco Sidi Ibrahim. Ecco come è stata costruita la sua moschea.

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