venerdì 8 gennaio 2021

La famiglia pakistana (1° parte)


La famiglia è, assieme alla religione musulmana, alla base della struttura sociale pakistana. All’interno della famiglia si svolgono tutte le più importanti fasi della vita dell’individuo, dalla nascita, al matrimonio, alla morte. L’organizzazione della famiglia è di tipo esteso, patriarcale e patrilocale*. L’intero lignaggio patrilineare si trova raccolto in un’unica unità abitativa, dove convivono padre e madre, i figli, le nuore e i nipoti, con l’eccezione delle figlie che, una volta sposate, lasciano la casa del padre per andare a vivere nella casa del marito. Anche se nelle grandi città è in atto una progressiva nuclearizzazione delle famiglie, questo vale solo per meno di un quarto della popolazione. La maggior parte degli eventi sociali coinvolgono l’intero gruppo familiare, bambini compresi, per cui la famiglia tende sempre a muoversi come un’unità compatta, mentre la frequentazione delle moschee, la vita pubblica e politica, restano appannaggio dei maschi adulti. Le famiglie pakistane tendono a essere molto numerose perché l’uso di contraccettivi è tuttora sporadico e i figli sono visti come un dono di Allah. Il capo indiscusso della famiglia è il padre: a lui spettano il diritto delle decisioni e il dovere del sostentamento: le donne infatti non lavorano, salvo in rari casi e soltanto nei centri urbani o in villaggi fortemente impoveriti. Una volta raggiunta l’età adulta il maschio primogenito acquista notevoli poteri all’interno della gerarchia familiare, divenendo di fatto il vicario del padre. Dato che la proprietà paterna deve restare sempre unita, ai figli cadetti si richiede in genere di lavorare alle dipendenze del primogenito o di emigrare per contribuire al benessere e al prestigio familiare lavorando nelle città o all’estero. La gestione della casa e l’educazione della prole è invece compito delle madri, con l’aiuto delle altre donne della casa (nuore e figlie piccole). Il bucato si fa ancora soprattutto lungo i banchi di fiumi e torrenti, oppure in mastelli in cui si trasporta a mano l’acqua dei pozzi. Gli anziani della famiglia sono trattati con grande rispetto.  La poligamia è consentita ma è economicamente assai onerosa e non sono molti gli uomini che possono permettersi di mantenere un nucleo familiare che conti più di una moglie. Le famiglie più abbienti vivono in grandi ville, bungalow o appartamenti con molte stanze, spesso dotati di servitù. Quelle più povere, per contro, vivono in abitazioni di due o tre stanze e in condizioni di grande sovraffollamento.

*Istituzione o usanza secondo la quale i figli maschi continuano a risiedere, anche dopo il matrimonio, con le loro famiglie nella casa paterna o nelle sue vicinanze.

La famiglia pakistana (2° parte)