venerdì 5 marzo 2021

La famiglia pakistana (2° parte)



L’impegno primario dei genitori pakistani è quello di fare dei propri figli, sia maschi che femmine, dei “buoni musulmani”: un’enfasi particolare è posta dunque sull’educazione religiosa sia attraverso la frequentazione di scuole coraniche, sia, soprattutto, attraverso l’insegnamento dei valori fondamentali della tradizione religiosa, ma anche familiare e tribale, da parte dei genitori. Le madri sono investite di questo ruolo forse più ancora dei padri, in particolare rispetto alle figlie. Tra i punjabi di casta jat, che sono maggioritari tra gli emigranti, assume particolare importanza il concetto di hizzat, “onore”, che assume valenze diverse per maschi, soprattutto i primogeniti, e per le femmine. Se per i primi l’imperativo è quello di contribuire al benessere economico della famiglia con il proprio lavoro o con una formazione migliore di quella ricevuta dai padri, per le femmine è importante emulare le virtù di moralità, pudore, riservatezza incarnate dalle madri ed è necessario assicurare loro una dote adeguata per salvaguardare il prestigio familiare. Lo svezzamento e la cura dei figli piccoli è considerata una mansione prettamente femminile, che vede impegnate tutte le donne di un nucleo familiare, sia esso poligamico o monogamico. Alle figlie più grandi si chiede di affiancare la madre/le madri nelle faccende domestiche e nella cura dei bambini. I padri sono invece maggiormente chiamati in causa rispetto alla corretta introduzione in società dei figli maschi, cui si richiede una condotta che non rechi mai danno al buon nome del genitore. Cortesia, buone maniere e un atteggiamento di riserbo sono considerati attributi desiderabili sia per i maschi che per le femmine. Se per i primi è possibile tollerare qualche trasgressione giovanile (occasionale consumo di alcolici, fumo, frequentazione di case di tolleranza), ma sempre entro i limiti di ciò che è convenzionalmente accettato, per le seconde la retta condotta e la buona reputazione sono spesso le sole garanzie per un buon matrimonio. Il ruolo delle madri e delle donne anziane della famiglia come custodi della tradizione è considerato cruciale per i figli di ambo i sessi fino alla pubertà, poi il padre tende ad occuparsi del matrimonio delle figlie e dell’educazione dei figli maschi alla vita adulta e lavorativa. Rispetto alla cura dei bambini, la società pakistana si presenta ancora molto arretrata, come testimonia l’alto livello di mortalità infantile. Campagne di controllo demografico, che invitano le madri a diradare le gravidanze e mantenere basso il numero dei figli, hanno finora avuto scarso successo. Per la maggior parte delle madri è difficile avere accesso a cure mediche e ginecologiche adeguate, mentre le cattive condizioni igieniche in cui versano la maggior parte degli agglomerati urbani e la scarsità di acqua potabile rendono particolarmente delicati i primi anni di vita dei bambini.   

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