mercoledì 29 dicembre 2021

Dubai Miracle Garden

Dubai Miracle Garden è il più grande giardino floreale del mondo  ed è chiamato “dei Miracoli”, perché è stato realizzato in pieno deserto. Copre un’area di oltre 72.000 mq  con un patrimonio di almeno 45 milioni di specie diverse  di fiori provenienti da tutto il mondo con un costo di 40 milioni di dirham (11 milioni di dollari). Inaugurato nel giorno di San Valentino nel 2013, è riuscito ad attirare circa 2 milioni di visitatori nello  stesso mese. In questo giardino si possono trovare immensi cuori fioriti, piramidi, grandi stelle multicolori e persino igloo, arcate fiorite e tutto ciò che la fantasia ha suggerito agli architetti in fase di progettazione. Dubai Miracle Garden è entrato nel Guinness dei primati con una serie di record, infatti, oltre ad essere il più grande giardino naturale del mondo ha: 

-una piramide di fiori che raggiunge un’ altezza di 10 metri con una base di 144 metri quadrati.
- il muro di fiori che circonda il giardino ha una lunghezza di 800 metri e un’altezza di circa 3 metri. 
-il più grande orologio floreale del mondo.
-il più grande modello dell’Airbus A380 degli Emirates Airlines.
-la più alta struttura floreale di Topolino con un’altezza di 18 metri. 
Sempre fatti di fiori troviamo molti personaggi dei cartoni Disney, il castello dei fiori, la tartaruga gigante, l’orso gigante, il Burj Khalifa e le piramidi d’Egitto. Le attrazioni più belle del Dubai Miracle Garden sono: 

 Topolino   
Per fare la scultura di fiori di uno dei personaggi dei cartoni animati più famosi al mondo, “Topolino“, hanno utilizzato 100.000 fiori, pesa circa 35 tonnellate ed è stata creata per celebrare il 90° anniversario della fondazione della Disney.
Airbus A380  
In questo giardino è stato costruito il modello dell’Airbus A380 che è il più grande aereo di linea passeggeri al mondo, utilizzando fiori di sette specie diverse, calendula, viola, geranio, coleus, gilardia e petunia e ci sono voluti circa 200 giorni per renderlo sorprendente come lo è oggi.
 Corridoio dei cuori
Nel corridoio di cuori, considerato una delle principali attrazioni di questo giardino, ogni cuore è realizzato con un diverso tipo di fiore profumato.  
 
Corridoio delle farfalle
Butterfly Walk è splendidamente costruito a forma di farfalla decorata con fiori colorati, le ali sono realizzate con strati di diversi fiori, per formare una lunga passerella attraverso la quale i visitatori possono camminare.
 Flower Clock

“Flower Clock” è un orologio floreale di 15 metri le cui parti meccaniche sono state importate dagli Stati Uniti.

 
Lake Park
Il paesaggio tra le fontane colorate e i laghetti con i fiori dona ai visitatori un’atmosfera di serenità e calma psicologica.
  

Big Teddy Bear
Il grande orso o Big Teddy Bear è alto di 12 metri e rappresenta un messaggio d’amore con il grande cuore che ha tra le sue zampe.

I fiori di Miracle Garden Dubai vengono preservati riciclando le acque reflue e utilizzandole mediante irrigazione a goccia, in modo che il giardino sia ecologico e non si sprechi acqua durante l’irrigazione di questo enorme numero di fiori. Il periodo di apertura del giardino è da ottobre ad aprile ed è chiuso nei mesi da giugno a settembre a causa del caldo eccessivo. L’azienda che ha realizzato questo prodigio, ha avuto anche un’ottima idea: ad ogni cambio di stagione, e regolarmente nel corso dell’anno la disposizione dei fiori e la scelta delle specie variano, dando così la possibilità, anche ai visitatori abituali di trovare sempre nuove proposte e combinazioni.

mercoledì 8 dicembre 2021

21 dicembre "La notte di Yalda"

La “Notte di Yalda” è una tipica festa iraniana celebrata nella notte più lunga dell’anno, il 21 dicembre. Segna il passaggio dall’autunno all’inverno in tutto l’emisfero nord e coincide col  giorno che noi definiamo “solstizio d’inverno”. Da quel momento in poi, le giornate iniziano ad “allungarsi”, e proprio per questo Yalda rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre. Si tratta di una tradizione antichissima, risalente a più di 3000 anni fa, e poi ripresa dalle religioni Hindu, Mitraista e Zoroastriana, che celebrano la nascita di Mitra. Durante la “notte di Yalda” è usanza mangiare alimenti specifici: frutta disidratata come uvetta, albicocche, mele, prugne, pesche e frutta fresca  tra cui cachi, melograno, mele, uva, arance, limoni e angurie conservate dall’estate proprio in occasione di questa grande festa.Vi sono diversi piatti tipici tra cui il Fesenjan (uno stufato a base di pollo, noci, e salsa di melograno), l’Anar Polo (riso con melograno, pollo e pistacchi), la zuppa di melograno e il Kalam Polo(riso con cavolo, carne e spezie). Tutto questo cibo viene esposto in tavola a dimostrazione del fatto che la società non è intimorita dai giorni freddi che seguiranno, ma che anzi è pronta e preparata per entrare nella stagione invernale.Coincidendo con l’inizio dell’inverno, Yalda è anche un’occasione per celebrare la fine della stagione dei raccolti autunnali e pregare per la prosperità dell’anno successivo.Una tradizione comune alle varie regioni è quella di dedicare parte della serata alla lettura di alcune delle opere del poeta persiano in assoluto più amato dal popolo iraniano: Hafez. Gli iraniani credono che, aprendo a caso il libro di poesie di tale poeta, il passo che verrà letto darà informazioni sul futuro. La notte di Yalda è anche un’occasione di ritrovo tra parenti e amici, per rammentare eventi passati e condividere risate, suonare strumenti musicali, cantare e ballare in compagnia. In epoche antiche era un modo per onorare il sole, visto come una divinità da molte culture: anche dopo quella che sembrava essere una notte interminabile, il sole sorgeva di nuovo all’orizzonte.

venerdì 15 ottobre 2021

Iran: le spiagge rosso rubino di Hormuz Island


Hormuz Island è parte del territorio iraniano di Hormozgan e conta appena tremila abitanti. Situata vicino alle coste meridionali dell'Iran, è una delle isole che si affacciano all'ingresso del Golfo Persico. Un luogo di incredibile bellezza dalle caratteristiche naturali uniche al mondo, conosciuto soprattutto per la sua affasciante spiaggia dalle tonalità rosso rubino. L’Isola di Hormuz è soprannominata “Rainbow Island” per i numerosi colori della sua superficie e delle acque circostanti. Un’infinità di persone hanno creduto all’arrivo di un evento apocalittico, ritenendo che la spiaggia fosse bagnata dal sangue, ma il sangue non c’entra affatto. La causa del caratteristico colore è dovuta alla presenza di un’alta concentrazione di ossidi di ferro, infatti, la sabbia più scura porta le onde del mare a tingersi di un colore rossastro. Bagnarsi in queste acque comporta restare con la pelle colorata anche per giorni. L’ossido rosso viene chiamato "Gelack", una sostanza utilizzata per la realizzazione di cosmetici, stoffe e ceramiche, ma soprattutto come colorante alimentare, basti pensare che viene impiegata anche per cuocere un pane locale chiamato “tomshi". L’acqua potabile arriva dal continente attraverso un acquedotto e nonostante sia priva di vegetazione autoctona resta una delle isole più attraenti del Medio Oriente. L’isola è circondata da una bellissima strada costiera che apre la vista a uno straordinario paesaggio formato da rocce sedimentarie e materiali vulcanici dai mille colori. Una terra preziosa e suggestiva, ancora lontana dalle rotte dei viaggiatori, dove il clima registra 45 gradi e il 95% di umidità durante l’estate, mentre in autunno e in inverno mantiene una temperatura mite e piacevole.

venerdì 17 settembre 2021

La moschea di Shah Cheragh


La moschea di Shah Cheragh si trova in Iran nei pressi della città di Shiraz ed è uno dei monumenti più spettacolari del mondo. Shah Cheragh significa esattamente  “Imperatore della Luce” e all’esterno si presenta più o meno come una comune moschea. All’interno, però, uno spettacolo ineguagliabile si presenta agli occhi dei fedeli e dei turisti: volte e pareti sono completamente rivestite di specchi colorati, quasi come un mosaico, che riflettono la luce e rendono l’interno della mosche simile ad un cielo stellato. La moschea di Shah Ceragh ospita alcune importanti tombe sciite, che rendono il monumento di Shiraz un celebre centro di pellegrinaggio dal XIV secolo. L'origine del nome "Imperatore della Luce" ha in realtà una storia piuttosto misteriosa: il luogo dove oggi sorge la moschea sembra risalire al 900 dC quando un viaggiatore, Ayatollah Dastghā'ib (il bisnonno del contemporaneo Ayatollah Dastghā'ib ), vide da lontano una particolare luce provenire dal terreno. Una volte vicino alla fonte luminosa, il viaggiatore si accorse che proveniva da una tomba all'interno di un cimitero. Scavando nella tomba, Ayatollah Dastghā'ib scoprì un corpo con indosso un'armatura scintillante e un anello con scritto "Izzatu Lillah, Ahmad bin Mūsā", (L'orgoglio appartiene a Dio, figlio di Ahmad Musa”): era il luogo di sepoltura dei figli di Mūsā al-Kādhim(settimo imam sciita).  E una struttura fu realizzata a copertura della tomba fino a diventare un edificio più complesso e straordinario, come oggi possiamo ammirarlo, e registrato al n. 363 nella lista dei monumenti nazionali dell'Iran. 

https://www.youtube.com/watch?v=5Nqf8JYXLC8

sabato 28 agosto 2021

Elementi che determinano la nullità nel matrimonio islamico


Un matrimonio può essere dichiarato nullo se sussistono alcune condizioni. 

Le ipotesi sono due:

A) nullità assoluta del contratto di matrimonio nei seguenti casi: 

1)  esistenza di un impedimento legale, parentela o l'allattamento, infatti i due sposi non devono essere stati allattati dalla stessa donna.  

2)  Incapacità dei coniugi, se il marito ha già quattro mogli, e se la donna è già sposata; 

3)  Se il matrimonio viene contratto a tempo, si cadrebbe nell'ipotesi della zina, e non di un vero contratto matrimoniale che non deve essere sottoposto a limiti di tempo 

4)  contratto matrimoniale di un uomo con una donna che lo stesso ha già ripudiato tre volte, infatti dopo tre ripudi detto istituto diviene definitivo. 

5)  Se il contratto matrimoniale viene stipulato con una donna in ritiro per vedovanza, al fine di  determinare la paternità di un eventuale nascituro; 

6)  nullità del contratto matrimoniale stipulato da un uomo musulmano con una donna politeista e quello di un uomo ebreo o cristiano con una donna musulmana.

In questi casi la  nullità non può essere sanata e il Giudice dichiarerà nullo il matrimonio sia consumato che non consumato. 

B) Rescindibilità del contratto matrimoniale qualora :

1)  il termine per il pagamento del dono nuziale è troppo lontano; 

2)  non viene indicata la data per il pagamento del saldo 

3)  il dono nuziale è esplicitamente escluso dal contratto, ciò talvolta può determinare, come si è      detto, la nullità del contratto. 

4)  Il contratto di matrimonio contiene delle clausole contrarie all'istituto stesso, per esempio     non   fare vita in comune o che il marito non avrà l'obbligo di mantenere la moglie. 

In questi casi e altri troppo lunghi da esporre, il contratto matrimoniale potrà essere rescisso su domanda di uno dei contraenti e con decisione di un giudice. Si precisa che il matrimonio è considerato perfetto quando avviene lo scambio dei consensi nei modi fissati dalle legge, la consumazione del matrimonio non è necessaria per la validità dello stesso e per la perfezione del vincolo, infatti qualora il coniuge uomo morisse prima della consumazione la moglie non dovrebbe sottoporsi al ritiro legale e acquisterebbe diritti successori sull'eredità del marito.  

venerdì 2 luglio 2021

Le cascate di Ouzoud

Le cascate di Ouzoud, situate presso il villaggio di Tanaghmeilt, nelle montagne dell'Alto Atlante, a 160 Km da Marrakech, sono le più alte del Marocco e precipitano da un’altezza di 110 metri offrendo uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza. Scendendo poi in basso e seguendo il corso del fiume,El Abid, ci si immerge in un vero e proprio paradiso naturale di rigogliosa vegetazione,Un oasi naturale e lussureggiante, incastrata in una valle rurale tra montagne di arenaria rossa, come rosso è il colore delle acque del fiume, in una valle fertile e incantata dove si trovano ulivi, mandorli, fichi, melograni, frantoi, pecore e scimmie, cascatelle e piscine naturali dove bagnarsi in pieno contatto con la natura. I  Berberi chiamano queste posto le Cascate dei Mulini, proprio per i tanti mulini ad acqua presenti lungo il corso del fiume. È possibile pernottare lungo il fiume immersi nel verde degli ulivi che ricoprono la montagna (in berbero ouzoud significa ulivi): un’oasi di relax e tranquillità dove l'unico rumore è quello dell'acqua che scorre.

https://www.youtube.com/watch?v=Elzti9mtl_0

sabato 5 giugno 2021

Imilchil festival: il festival delle spose.



Tra la seconda e la terza settimana di settembre, nel villaggio berbero di Imilchil, nel cuore dell’Alto Atlante, si svolge una festa davvero insolita per ricordare una storia d’amore, quella di due innamorati divisi dalla appartenenza a due diversi clan: gli Ait Yazza e gli Ait Ibrahim. Tutto nasce da una leggenda, che varia a seconda di chi la racconta, secondo la quale i due amanti, fortemente contrastati dalle loro famiglie, per disperazione piansero talmente tanto da morire.  Le loro lacrime riempirono due laghi ora noti come Isli e Tislit. Ma la tragedia non finisce qui perché le tribù credono infatti che la coppia non sia stata in grado di essere unita neanche nell'aldilà dato che la montagna tra i due laghi li separa nella morte oltre che nella vita e quindi sono condannati a desiderarsi l'uno l'altro eternamente. Sempre secondo la leggenda, le famiglie, distrutte dal senso di colpa, per ricordare ciò che era successo, istituirono una festa durante la quale le ragazze berbere erano libere di scegliere il proprio fidanzato. In questa occasione, chiunque avesse deciso di sposarsi non avrebbe incontrato alcuna opposizione.  Sebbene oggi non si celebrino più matrimoni reali durante il festival, giovani uomini e donne delle varie tribù si incontrano e si fidanzano sposandosi poi in una data successiva da loro scelta in un incontro privato in modo da rispettare le rigide regole sociali riguardo al corteggiamento e al matrimonio. Le donne che partecipano al festival in cerca di un potenziale compagno di vita, accompagnate dai loro padri, vestono con abiti tradizionali e indossano  gioielli  raffinati mentre gli uomini che sono disponibili vestono di bianco. Il suono della musica tradizionale inonda la zona e l'atmosfera è gioiosa. Il festival è anche un'occasione per le tribù locali di vendere le loro merci e di fare scorta prima dei rigidi mesi invernali in montagna. Viene allestito un souk temporaneo, con tende che si estendono in tutto il piccolo villaggio. Per molti anni, il festival è stato un evento chiuso tra tribù, ma con l'aumento del turismo nella zona,  è stato aperto ai visitatori.

lunedì 3 maggio 2021

Ad Aleppo con la musica tarab


Poche cose possono emozionare come la musica. Una sinfonia di Mahler suonata da un’orchestra, una performance di fado portoghese, un concerto blues o un’esibizione di tango… C’è però un altro genere musicale, con una storia centenaria ma meno conosciuto, almeno qui da noi, che è in grado di suscitare emozioni ancora più forti.  Il tarab, musica popolare siriana, pare abbia il potere di lasciare gli ascoltatori in uno stato estatico, simile alla trance. Diffusa in tutto il mondo arabo, specialmente in Egitto e Libano da dove arrivano i musicisti più famosi, il cuore del tarab è però Aleppo: per i suoi abitanti infatti questa musica è nel sangue da secoli ed è considerata come qualcosa di sacro da tutelare. Si dice che l’effetto estatico sia dovuto dalla combinazione di due elementi, da una parte il suono degli strumenti e dall’altro dalle parole. Le canzoni di tarab vengono suonate da diversi strumenti: una sorta di cetra chiamata qanun, un liuto arabo a forma di pera chiamato oud, un lungo flauto chiamato ney e occasionalmente un rebab, lo strumento ad arco più antico del mondo. Sopra le melodie suonate su questi strumenti, i cantanti ripetono, per ore, i versi di alcune antiche poesie (ma non solo), chiamate muwashahat. Ma perché se è diffuso in tutto il mondo arabo e perché se i cantanti più famosi provengono da Egitto e Libano, è Aleppo la culla del tarab? Senz’altro c’entra la posizione della città siriana. Aleppo si trova infatti all’estremità occidentale della Via della Seta, dove sono confluite tradizioni e culture diverse come quelle curde, irachene, turche e dell’Asia centrale ed è qui che sono state scritte le prime muwashahat, introdotte dai mori per la prima volta, ed è grazie agli aleppini se sono rimaste in vita per più di mille anni. Sono loro che le hanno custodite e tramandate.  Inoltre, nella lunga storia del tarab molti nomi famosi, che forse alla maggior parte di noi non dicono nulla, ma che per chi ama o conosce il genere sono considerati dei miti, hanno proprio origine siriane. E chi ha avuto la fortuna di ascoltare un concerto di tarab dal vivo lo descrive come un’esperienza “magica”. La giornalista Helen Russell ha inserito questa esperienza nel suo libro "The Atlas of Happiness, The Global Secrets of How to Be Happy".

https://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/notizie-viaggio/2021/01/10/viaggi-nel-mondo-alla-ricerca-della-felicita-lestasi-ad-aleppo-con-la-musica-tarab

https://www.youtube.com/watch?v=QIeZdZ7dBsM

venerdì 2 aprile 2021

Istanbul Tulip Festival


Ogni anno, nel mese di aprile , Istanbul ospita uno dei più grandi festival dei tulipani al mondo “Istanbul Lale Festivali”. Dal 2006, Istanbul ha ufficialmente iniziato a celebrare l’amore per questi fiori piantando milioni di tulipani nei parchi, nei viali, nelle rotatorie e in tutti i terreni aperti della città arrivando ad un totale di 30 milioni di fiori, di cui oltre mezzo milione in piazza Sultan Ahmet per realizzare un tappeto di fiori davanti alla Moschea Sultan Ahmet meglio conosciuta come Moschea Blu. Non poteva quindi mancare un coloratissimo festival dei fiori primaverili con decorazioni nei parchi cittadini, nelle piazze e in tutta la città di Istambul. I fiori, piantati in contrasto e per varietà di forma e colore creano uno scenario mozzafiato. Gli abitanti del posto gareggiano anche tra loro su chi crea le decorazioni più belle su balconi e finestre. Dato che i tulipani iniziano a fiorire intorno alla fine di marzo - inizio aprile e fioriscono per diverse settimane deliziando l'occhio e lo spirito per quasi un mese, il festival si svolge normalmente dal 1 ° al 30 aprile. Il governo e la gente organizzano workshop, attività, concerti e mostre su questo tema.

venerdì 5 marzo 2021

La famiglia pakistana (2° parte)



L’impegno primario dei genitori pakistani è quello di fare dei propri figli, sia maschi che femmine, dei “buoni musulmani”: un’enfasi particolare è posta dunque sull’educazione religiosa sia attraverso la frequentazione di scuole coraniche, sia, soprattutto, attraverso l’insegnamento dei valori fondamentali della tradizione religiosa, ma anche familiare e tribale, da parte dei genitori. Le madri sono investite di questo ruolo forse più ancora dei padri, in particolare rispetto alle figlie. Tra i punjabi di casta jat, che sono maggioritari tra gli emigranti, assume particolare importanza il concetto di hizzat, “onore”, che assume valenze diverse per maschi, soprattutto i primogeniti, e per le femmine. Se per i primi l’imperativo è quello di contribuire al benessere economico della famiglia con il proprio lavoro o con una formazione migliore di quella ricevuta dai padri, per le femmine è importante emulare le virtù di moralità, pudore, riservatezza incarnate dalle madri ed è necessario assicurare loro una dote adeguata per salvaguardare il prestigio familiare. Lo svezzamento e la cura dei figli piccoli è considerata una mansione prettamente femminile, che vede impegnate tutte le donne di un nucleo familiare, sia esso poligamico o monogamico. Alle figlie più grandi si chiede di affiancare la madre/le madri nelle faccende domestiche e nella cura dei bambini. I padri sono invece maggiormente chiamati in causa rispetto alla corretta introduzione in società dei figli maschi, cui si richiede una condotta che non rechi mai danno al buon nome del genitore. Cortesia, buone maniere e un atteggiamento di riserbo sono considerati attributi desiderabili sia per i maschi che per le femmine. Se per i primi è possibile tollerare qualche trasgressione giovanile (occasionale consumo di alcolici, fumo, frequentazione di case di tolleranza), ma sempre entro i limiti di ciò che è convenzionalmente accettato, per le seconde la retta condotta e la buona reputazione sono spesso le sole garanzie per un buon matrimonio. Il ruolo delle madri e delle donne anziane della famiglia come custodi della tradizione è considerato cruciale per i figli di ambo i sessi fino alla pubertà, poi il padre tende ad occuparsi del matrimonio delle figlie e dell’educazione dei figli maschi alla vita adulta e lavorativa. Rispetto alla cura dei bambini, la società pakistana si presenta ancora molto arretrata, come testimonia l’alto livello di mortalità infantile. Campagne di controllo demografico, che invitano le madri a diradare le gravidanze e mantenere basso il numero dei figli, hanno finora avuto scarso successo. Per la maggior parte delle madri è difficile avere accesso a cure mediche e ginecologiche adeguate, mentre le cattive condizioni igieniche in cui versano la maggior parte degli agglomerati urbani e la scarsità di acqua potabile rendono particolarmente delicati i primi anni di vita dei bambini.   

domenica 7 febbraio 2021

La Moschea Ubudiah di Kuala Kangsar in Malesia


Masjid Ubudiah o moschea Ubudiah in italiano è la moschea principale della città di Kuala Kangsar, situata a pochi passi dalla residenza ufficiale del Sultano del Perak. È senza alcun dubbio tra le più belle moschee visitabili in Malesia. Progettata da Arthur Benison Hubback, è stata costruita nel 1917 durante il sultanato di Idris Murshidul’adzam Shah (1887 – 1916), il quale guarito da una malattia promise di regalare al suo popolo una moschea di grande bellezza. La sua  costruzione non fu semplice e durò molti anni in quanto i lavori furono interrotti più volte – tra queste, l’episodio più drammatico in termini di costi è stato causato da due elefanti appartenenti al sultano. Gli elefanti fuggiti dal palazzo reale danneggiarono tutto il materiale importato dall’Europa compreso il costosissimo marmo italiano. Il secondo ordine di marmi provenienti dall’Italia fu interrotto dalla prima guerra mondiale. La moschea fu completata alla fine del 1917. Purtroppo, il sultano Idris Murshidul’adzam Shah morì un anno prima ed oggi riposa nel mausoleo costruito accanto. La moschea fu ufficialmente inaugurata dal sultano Abdul Jalil Karamtullah Shah, successore nonché figlio di Sultan Idris. L’architettura neo-moresca è lo stile utilizzato per la costruzione di questo edificio. Presenta una pianta ottagonale circondata da 4 minareti alti circa 38 metri ciascuno, sormontata, nella parte centrale, da una cupola  dal diametro di circa 20 metri. La moschea ha una capacità massima di 1000 persone, e solitamente si trova colma di gente al venerdì o quando il sultano presenzia alle funzioni religiose presentandosi in moschea con tutta la sua corte. Oltre ad essere un luogo di preghiera, questa moschea è diventata una delle icone turistiche del Perak. L’accesso ai visitatori è consentito alla sala principale solamente durante le ore di non preghiera.

https://www.youtube.com/watch?v=i4T9oxvesg4

venerdì 8 gennaio 2021

La famiglia pakistana (1° parte)


La famiglia è, assieme alla religione musulmana, alla base della struttura sociale pakistana. All’interno della famiglia si svolgono tutte le più importanti fasi della vita dell’individuo, dalla nascita, al matrimonio, alla morte. L’organizzazione della famiglia è di tipo esteso, patriarcale e patrilocale*. L’intero lignaggio patrilineare si trova raccolto in un’unica unità abitativa, dove convivono padre e madre, i figli, le nuore e i nipoti, con l’eccezione delle figlie che, una volta sposate, lasciano la casa del padre per andare a vivere nella casa del marito. Anche se nelle grandi città è in atto una progressiva nuclearizzazione delle famiglie, questo vale solo per meno di un quarto della popolazione. La maggior parte degli eventi sociali coinvolgono l’intero gruppo familiare, bambini compresi, per cui la famiglia tende sempre a muoversi come un’unità compatta, mentre la frequentazione delle moschee, la vita pubblica e politica, restano appannaggio dei maschi adulti. Le famiglie pakistane tendono a essere molto numerose perché l’uso di contraccettivi è tuttora sporadico e i figli sono visti come un dono di Allah. Il capo indiscusso della famiglia è il padre: a lui spettano il diritto delle decisioni e il dovere del sostentamento: le donne infatti non lavorano, salvo in rari casi e soltanto nei centri urbani o in villaggi fortemente impoveriti. Una volta raggiunta l’età adulta il maschio primogenito acquista notevoli poteri all’interno della gerarchia familiare, divenendo di fatto il vicario del padre. Dato che la proprietà paterna deve restare sempre unita, ai figli cadetti si richiede in genere di lavorare alle dipendenze del primogenito o di emigrare per contribuire al benessere e al prestigio familiare lavorando nelle città o all’estero. La gestione della casa e l’educazione della prole è invece compito delle madri, con l’aiuto delle altre donne della casa (nuore e figlie piccole). Il bucato si fa ancora soprattutto lungo i banchi di fiumi e torrenti, oppure in mastelli in cui si trasporta a mano l’acqua dei pozzi. Gli anziani della famiglia sono trattati con grande rispetto.  La poligamia è consentita ma è economicamente assai onerosa e non sono molti gli uomini che possono permettersi di mantenere un nucleo familiare che conti più di una moglie. Le famiglie più abbienti vivono in grandi ville, bungalow o appartamenti con molte stanze, spesso dotati di servitù. Quelle più povere, per contro, vivono in abitazioni di due o tre stanze e in condizioni di grande sovraffollamento.

*Istituzione o usanza secondo la quale i figli maschi continuano a risiedere, anche dopo il matrimonio, con le loro famiglie nella casa paterna o nelle sue vicinanze.

La famiglia pakistana (2° parte)