lunedì 20 aprile 2020

Ramadan 2020 e Covid-19

La Ka' ba deserta in tempo di Covid-19

Il 24 aprile, il mondo islamico si prepara a celebrare il momento più sacro dell'anno: il Ramadan, il mese del digiuno dall'alba al tramonto. L'emergenza sanitaria per Covid-19 o Coronavirus, non cambierà nulla per chi si asterrà dai pasti quotidiani in quanto a chi è malato  non è richiesto digiunare, ma il Ramadan è anche un momento pieno di socialità, di tempo passato insieme in famiglia e con gli amici. E di preghiera condivisa. Nella maggior parte di paesi musulmani, leader politici e religiosi hanno chiesto ai fedeli di pregare da casa. La preghiera del venerdì, quella che riempie le moschee, è stata sospesa un pò ovunque.
Il Regno Saudita, chiudendo i suoi confini, ha interrotto il pellegrinaggio minore, Umrah, che i fedeli possono intraprendere in qualsiasi periodo dell'anno. L'attuale situazione non sembra permettere neppure il pellegrinaggio annuale, Hajj , uno dei cinque pilastri dell'Islam, che dovrebbe tenersi a luglio.
L'Iran, che ha a che fare con una delle più grandi diffusioni di virus in tutto il mondo, ha cancellato i venerdì di preghiera in tutte le città del Paese.
In varie zone dell'Asia centrale sono state anche annullate le celebrazioni per il Nowrùzil nuovo anno secondo il calendario persiano, che si sarebbe dovuto svolgere dal 21 al 25 marzo. 
Provvedimenti simili sono stati presi anche in Italia dove sono state sospese tutte le attività religiose.
E' anche il mese della convivialità e i musulmani si ritrovano in famiglia per rompere il digiuno nel momento dell'iftar serale invitando amici e molte volte aspettando insieme il suhur, il pasto consumato prima dell'alba, prima di iniziare un nuovo giorno di digiuno.
In questo tempo, le città, i caffè, i ristoranti e le piazze si riempiono. In paesi come l'Egitto dove è tradizione che istituzioni, privati cittadini, star del cinema e della televisione organizzino "tende" di Ramadan o tavolate rionali in cui è servito un pasto, è stato già anticipato dalle autorità che con l'emergenza sanitaria in corso, nulla di tutto ciò sarà possibile.
Le famiglie, durante il mese sacro, trascorrono anche lunghe serate in casa; è il momento in cui tutte le emittenti arabe, a partire dal primo giorno di Ramadan, trasmettono per l'intero mese, serie televisive (mosalsalat) seguite in compagnia.
Quest'anno imam e leader religiosi hanno chiesto alle famiglie di festeggiare senza raggruppamenti, di non andare a trovare o invitare amici e parenti. E di non uscire di casa. Le comunità musulmane si stanno così preparando alla possibilità di un Ramadan in cui si pregherà da soli: sarà difficile poter recitare in moschea la preghiera straordinaria e collettiva, il taraweeh, che riunisce milioni di persone in tutto il mondo ogni sera dopo la rottura del digiuno.
Per fronteggiare le restrizioni ai movimenti e alla vita sociale, comprese le cerimonie religiose, alcune organizzazioni musulmane hanno promosso seminari online e videoconferenze.