sabato 10 dicembre 2022

Bilmawn

Spesso indicato come l'Halloween del Marocco, «Bilmawn», «Bu-jelloud» o anche «Hrrma», viene celebrato abitualmente dopo la festa di Eid al-Adha. Figure vestite di pelle di pecora e capra sfilano indossando maschere macabre e ballando al ritmo della musica Gnawa. Questa festa popolare è profondamente radicata nella storia del Marocco e sebbene non sia celebrata in ogni area del paese, si può trovare in luoghi come le regioni di Tiznit, Agadir e Amazigh nel sud e le montagne del Rif nel nord. In alcune zone il festival è stato trasformato in un carnevale locale della durata di sette giorni e ampliato con concerti di musica popolare. Accompagnati da una dozzina di persone mascherate, i « Bilmawens» si travestono utilizzando pelli di capra e/o pecora, tingendosi il viso con il carbone o indossando maschere. Intorno a questi personaggi tanto spaventosi quanto strani, la folla preme, a volte esilarante, a volte timorosa. Flauti, percussioni, danze e canti accompagnano il corteo per la città. Vengono lanciate pietre contro i Bilmawen che risponde all'affronto scherzando, seminando gioia e spavento nei vicoli e nelle piazze. Vagano per le strade del quartiere, andando di porta in porta chiedendo soldi o pelli di pecora e capra. Alcuni dicono che toccare la pelle indossata dai Bilmawens porti fortuna. I ricercatori affermano che l'usanza è una tradizione antica e ha le sue origini in Africa, ispirata dalle leggende di un mostro vestito di pelle che terrorizzava le persone in aree remote.

https://www.youtube.com/watch?v=QU55CXSTEnk

mercoledì 2 novembre 2022

Turchia: lo spettacolare e unico gelato elastico di Maraş

Si chiama “dondurma” il gelato tipico turco  e pare sia originario della Regione attualmente chiamata Kahramanmaraş in Anatolia meridionale. Ha poco a che vedere con il nostro gelato. Più denso, elastico e filante, viene servito al termine di un autentico show. Chi è stato in Turchia, avrà certamente notato i folkloristici gelatai delle aree turistiche che, con il loro gilet con ricami dorati e fez, richiamano a gran voce i clienti e con la loro lunga speciale paletta metallica battono in modo ritmato sul bordo dei contenitori dei gelati e sulle campanelle che pendono dall’alto. Più che gelatai sono dei veri e propri giocolieri, ognuno con la sua routine che può durare anche oltre 2 minuti, inscenano un vero e proprio spettacolo, porgendo allo stupito cliente il cono senza gelato, il gelato senza cono, dandogli il cono e riprendendosi il gelato, lasciandolo con il solo tovagliolino di carta in mano, e altro. Riescono a gestire alla perfezione piccole quantità così come a tirare fuori dal contenitore l'intera massa di dondurma. 

https://www.youtube.com/watch?v=p-UsVZ2Hi1A

Chiaramente, non si tratta di un gelato “normale” (come viene inteso in quasi tutto il mondo) ma della versione moderna di uno già popolare alla corte ottomana, prodotto secondo una ricetta rimasta segreta per vari secoli. I suoi ingredienti base di solito sono: panna o latte intero, panna montata, zucchero, salep (una farina derivata dai tuberi essiccati di alcune orchidee selvatiche, con funzione addensante, che rende il gelato semisolido e resistente allo scioglimento anche alle alte temperature estive) e mastice di Chio, una resina che si raccoglie facendo piccole incisioni sul tronco delle piante dalle quali sgorgano le gocce di “mastice". Si narra che il Maraş Dondurması risalga a più di tre secoli fa e che sia la conseguenza di un errore, poiché in origine il salep era consumato come bibita calda con latte e zucchero. Si narra che una sera, un commerciante del posto, abbia dimenticato la sua bibita e durante la notte, quest’ultima si sarebbe gelata. Al risveglio, l’uomo, ricordandosi della bibita, con l’aiuto di un bastoncino provò a tirarla fuori dal contenitore. Fu sorpreso nel vedere la trasformazione della bibita in un impasto cremoso ed elastico con un gusto straordinario. Da allora, i commercianti di Maraş hanno lavorato e migliorato la ricetta, rendendola unica al mondo. 



martedì 4 ottobre 2022

Le abluzioni nell'Islam (parte seconda) : Il ghusl o abluzione maggiore

L'abluzione maggiore o ghusl si esegue:dopo aver avuto un rapporto coniugale anche non completo,
dopo l’emissione di liquido seminale,
in caso di polluzione (emissione spontanea e involontaria di liquido seminale durante il sonno).
Per la donna, oltre dopo aver avuto un rapporto coniugale, anche alla fine del periodo del ciclo mestruale e 40 giorni dopo il parto (periodi durante i quali non si può eseguire la preghiera né toccare il Sacro Corano).
Il ghusl consiste in un bagno completo (o doccia), dalla testa ai piedi  e si esegue lavandosi per 3 volte con acqua.
Prima di tutto si formula mentalmente (o anche pronunciandola, ma questo fuori dalla stanza da bagno) l’intenzione di purificarsi, con la formula “Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim” (nel nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso).
Ci si lavano le mani per tre volte.
Poi le parti intime per tre volte con la sola mano sinistra
Si rilavano le mani sempre tre volte.
Si esegue el-wudù (tralasciando il lavaggio dei piedi, che si esegue al termine del ghusl, quindi compiendolo solo fino alla pulizia delle orecchie. La sunna del Profeta, comunque, indica anche che si possono lavare i piedi anche in questo momento. Sono quindi validi entrambi i modi di agire.
Al termine del ghusl si pronuncia la Shahada (la testimonianza di fede, che consiste nel dire “ashadu anna laa ilaha illa Allah wa ashadu anna Muhammadun rasulu Allah  (non c’ è dio oltre Allah e Mohammed è il Suo Profeta), azione che permette il perdono da parte di Allah dei peccati minori commessi in precedenza.
Facciamo presente che in caso di freddo particolarmente intenso, il ghusl viene considerato completo anche esprimendo l’intenzione di eseguire questa lavanda in nome di Allah e versando l’ acqua su tutto il corpo per una volta soltanto, e che in caso di mancanza di acqua o di malattia è possibile sostituirlo con il Tayammum. 
Il tayammum può essere un metodo di purificazione alternativo solo quando si è impossibilitati all’uso dell’acqua, ad esempio se ci si trova in posti dove non e disponibile acqua pulita oppure se si è malati e il bagnarsi può arrecare o aggravare problemi di salute. Solo in questi casi il tayammum può sostituire sia il ghusl(abluzione maggiore) che il ‘wudù (abluzione minore).

Come si esegue il Tayyammum.

Si deve formulare l’intenzione(Niyyah) di compiere abluzione al fine di prepararsi alla preghiera, dicendo “Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim” (nel nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso).

Battere contemporaneamente e una sola volta il palmo di entrambe le mani su della terra pulita. Se non si dispone di essa il tayyammum può essere fatto anche con sabbia o con una pietra liscia e pulita.

Scuotere la terra dalle mani, in modo che non ne rimangano residui.

Strofinare il viso.

Strofinare con il palmo della mano sinistra la mano e il braccio destro fino al gomito.

Strofinare con il palmo della mano destra la mano e il braccio sinistro fino al gomito.

Così si è pronti per fare l’orazione.

mercoledì 7 settembre 2022

Che cos'è il tasbih .

Quando si viaggia attraverso i paesi musulmani, soprattutto arabi, è comune vedere uomini che tengono il tasbih o masbaha (tespih o tesbih in turco) nelle loro mani. Il tasbih è simile ad un rosario ed è usato per pregare. Si usa un po’ ovunque: per strada, in moschea, sui mezzi pubblici. I modelli di tasbih sono composti da 99+1 grani, da 33+1 e infine da 10+1 grani. Ciascun grano rappresenta uno dei “99 Nomi di Allah” e ogni decina viene divisa da uno più grande o diverso dagli altri. L’ultimo grano è a forma longitudinale e chiude la catena. Questa partizione permette di mantenere il conteggio delle proprie invocazioni, per la recita dei versi del Corano e per meditare. La preghiera viene recitata come segue: 33 volte "Subhan Allah" (Gloria a Dio), 33 volte "Al Hamdu lilah" (Lode a Dio) e 33 volte "Allahu Akbar" (Dio è il più grande), che è pari a 99, il numero di grani nel tasbih. Questo atto devozionale (dhikr), si racconta sia stato insegnato da Maometto alla figlia Fatimah. L'uso del tasbih si diffuse ovunque a partire dal VII sec d.C., molto probabilmente grazie al contatto tra i musulmani e i monaci buddisti dell’India che usavano il Mala (Mālā) per contare i loro mantra. In Europa nel corso del XIII° secolo inizia a diffondersi, come strumento per conteggiare le preghiere, il rosario. Probabilmente potrebbe essere il risultato di oltre due secoli di incontri - avvenuti durante le Crociate - dove i cattolici vedevano i musulmani maneggiare il tasbih. 

venerdì 29 luglio 2022

Le abluzioni nell'Islam (parte prima) : abluzione minore

O voi che credete! Quando vi lavate per la preghiera, lavatevi il volto, le mani [e gli avambracci] fino ai gomiti, passate le mani bagnate sulla testa e lavate i piedi fino alle caviglie . Se siete in stato di impurità, purificatevi…” (Corano, sura 5, versetto 6)

Dopo la rivelazione di questo versetto, Allah  stabilì che il musulmano dovesse essere puro e pulito per eseguire la Salat, la preghiera,(uno dei Cinque Pilastri dell'Islam), altrimenti non sarebbe stata considerata valida. 

La purificazione (Taharat) è di due tipi : abluzione minore (al-Wudù) e abluzione maggiore (al-Ghusl).

Al Wudù ( Abluzione Minore). 

-Formulare l’intenzione(Niyyah) di compiere l’abluzione al fine di prepararsi alla preghiera, pronunciando “Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim” (nel nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso).

-Lavare per tre volte le mani fino ai polsi.

-Con la mano destra, prendere un po’ d’ acqua e sciacquare la bocca per tre volte consecutive.

-Mentre si sciacqua il naso passare bene le dita al di sopra dello stesso per far fuoriuscire tutti i residui.

-Prendere l’ acqua con le due mani e lavare il viso per tre volte, attaccatura dei capelli e mento compresi.

-Iniziando dall’avambraccio destro, lavarsi fino al gomito (mani comprese) facendo scorrere l’ acqua sopra esso, avendo cura di strofinare un poco.

-Prendere l’acqua con le mani e strofinare il capo dalla fronte alla nuca per tre volte.

-Pulire accuratamente con le dita umide le orecchie per tre volte, internamente ed esternamente.

-Lavare il piede destro fino alla caviglia, facendovi scorrere l’ acqua e strofinando sempre per tre volte, avendo cura di pulirsi bene fra le dita.

-Ripetere l’operazione con il piede e la caviglia sinistra.

Terminano così le fasi del wudù (abluzione minore). E’ molto importante ricordare che il wudù non deve necessariamente essere ripetuto a meno che esso non venga annullato.

Atti che annullano l'abluzione minore:

-dopo aver espletato le proprie funzioni corporali.

-sonno profondo.

-Perdita di coscienza per qualunque ragione.

Contatto con qualsiasi parte del corpo con urina o feci (per esempio, nel caso della mamma quando cambia il pannolino del proprio bambino. N.B. Se il bambino viene allattato esclusivamente con il latte materno, anche se si venisse a contatto con i suoi escrementi, il wudù non verrebbe annullato).



martedì 24 maggio 2022

Le cupole dell’isola di Hormuz


Nel sud dell'Iran, sul Golfo Persico, esiste un'isola conosciuta per i suoi colori. Si chiama isola di Hormuz ma è soprannominata isola arcobaleno in riferimento alla sabbia multicolore che la rende una popolare località turistica. Qui lo studio ZAV Architects ha progettato un piccolo insediamento composto da cupole multicolori che riflettono il paesaggio colorato e la topografia del luogo per creare case e servizi vari per la comunità . Il “Majara Residence,così si chiama questo complesso di cupole, è parte del più ampio progetto Presence in Hormuz 02”: un manifesto politico e sociale nato per sensibilizzare e mostrare una reale alternativa politica ed economica all’unica attività redditizia dell’isola: il traffico illegale di petrolio. Per costruire le case a cupola, ZAV Architects ha utilizzato il processo SuperAdobe del famoso architetto iraniano Nader Khalili, la tecnica innovativa e semplice che utilizza terra battuta e sabbia. Le contenute dimensioni delle cupole rende la loro costruzione compatibile con le capacità costruttive degli artigiani locali e dei lavoratori non specializzati che sono stati coinvolti come parte fondamentale del processo di costruzione del villaggio. Sia all’esterno che al loro interno le cupole sono caratterizzate da colori accesi, le cui variazioni sembrano differenziare le diverse funzioni degli ambienti e la soglia tra un colore e l’altro sostituisce l’alternativa a pareti divisori e porte. La maggior parte delle cupole forniscono alloggio ai residenti, mentre altre cupole ospitano aree comuni dove cenare, fare il bucato o pregare. Vi sono anche sale dedicate all’artigianato e persino un’area dedicata alle informazioni turistiche. 

https://www.youtube.com/watch?v=RYSMTjxrAUw

mercoledì 13 aprile 2022

Istanbul: La leggenda della Torre della Fanciulla.

La Torre della Fanciulla(in turco: Kiz Kulesi), si trova su un piccolo isolotto situato all’ingresso sud del Bosforo, 220 m al largo della costa asiatica presso Üsküdar, ad Istanbul. Fu costruita nel 408 a.C. dai Greci per controllare i movimenti delle navi persiane sul Bosforo e più tardi, nel 1110 d.Cfu ingrandita e trasformata in fortezza dall’imperatore bizantino Alessio Comneno. Sotto la dominazione ottomana, la torre fu usata per lo più come faro.  Ci sono diverse leggende che narrano la storia della Torre della Fanciulla e  la più famosa leggenda turca, racconta di un sultano che aveva una figlia molto amata alla quale un oracolo aveva predetto che sarebbe stata uccisa da un serpente velenoso nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Il sultano, nel tentativo di ostacolare la precoce scomparsa della figlia,  fece  costruire nel bel mezzo del Bosforo la torre, ben distanziata dalla terra in modo da tenerla lontana da tutti i serpenti. La principessa, all'avvicinarsi del suo compleanno, si stabilì nella torre, dove poteva ricevere solo le visite del padre. Nel giorno del suo diciottesimo compleanno il sultano le portò un cesto di frutta esotica come regalo, ma nel paniere, tra la frutta, c’era proprio un serpente che morse la giovane principessa la quale morì tra le braccia di suo padre, esattamente come l’oracolo aveva predetto. Da qui il nome della torre dedicata alla Fanciulla. Oggi si può visitare e al suo interno c’è un grazioso ristorante con una vista incredibile sul Bosforo. “Maiden’s Tower Restaurant”.

Curiosità:

-la torre è stata utilizzata anche nel cinema popolare e nella televisione; ad esempio per le scene del film di James Bond, “Il mondo non basta”;

-durante l’epidemia di colera del 1830, la torre venne usata per i malati in quarantena, per evitare che l’epidemia si diffondesse nella città;

-dopo la conquista di Istanbul da parte dei turchi ottomani, la torre fu abbattuta e al suo posto ne fu costruita una in legno. Distrutta da un incendio nel 1719, fu fatta la ricostruzione fedele della torre in pietra per mano dell’architetto Nevşehirli Damat İbrahim Paşa;

-la “Torre della Fanciulla” è anche chiamata “Torre di Leandro”, ma è un nome inesatto, perché la costruzione è stata legata per errore al mito greco di Ero e Leandro. La sacerdotessa di Afrodite si gettò proprio da una torre, quando trovò in corpo esanime dell’amato sulla spiaggia; ma questa vicenda si svolge in realtà sui Dardanelli (Ellesponto), nelle vicinanze.

https://www.youtube.com/watch?v=mraSZRITSCc

martedì 29 marzo 2022

“Al Sham-Nassim” : la festa egiziana della primavera



“Al Sham-Nassim” è una delle più antiche e celebrate feste dell’’Egitto.
Letteralmente il suo nome vuol dire “annusare l’aria” e quindi simboleggia l’inizio della primavera e il cambiamento di clima che essa determina. È la festa della terra, la celebrazione della natura che in primavera raggiunge il suo massimo splendore.
Da circa due mila anni, la festa di Al Sham-Nassim viene festeggiata il lunedì dopo la Pasqua copta, che coincide con la data della Pasqua cristiana. Le origini di Al Sham-Nassim risalgono al tempo dei faraoni e si pensa che questa festa fosse collegata all’agricoltura egiziana e ai riti di fertilità. Molti studiosi affermano, infatti, che il nome deriva dall’antica stagione del raccolto in Egitto, che era appunto chiamata “Shamo”. In quel giorno, gli egiziani erano soliti donare pesce salato (simbolo di fertilità e benessere), lattuga e cipolle alle loro divinità, almeno così è scritto negli annali di Plutarco. L’offerta di primizie della terra era un modo per ringraziare gli dei del raccolto e della creazione della terra – si pensava infatti che il giorno di celebrazione dell’Al Sham-Nassim coincidesse con il giorno della creazione. 
Nonostante la derivazione pagana, oggi è una festa che unisce musulmani e copti e tutte le altre minoranze religiose presenti nel paese, come gli ebrei. Nell’antichità, la mattina del giorno di festa le donne spezzavano una cipolla e la odoravano, gli uomini invece facevano attività all’aperto perché lo scopo era quello di respirare aria pura (da cui deriva il suo nome) e fatto in quel particolare giorno di festa, pare che portasse dei benefici. 
A partire dal 1900, nel giorno di Al Sham-Nassim si usa fare gite fuori porta, recarsi lungo i laghi e i fiumi, nei prati e nelle radure per mangiare all’aperto, incontrare parenti e amici e godersi la brezza della primavera. In questo giorno si mangiano tre alimenti tradizionali: il pesce salato, le uova colorate bollite, le cipolle verdi e la lattuga. 
Il pesce salato tipico del giorno di Al Sham-Nassim è il “Fiseekh”, una varietà di pesce preparato in modo particolare per cui ha un odore molto forte e nauseante. Tramandato di generazione in generazione tra gli egiziani, il procedimento è davvero molto particolare e richiede quasi tre mesi. Il pesce appena pescato (solitamente cefalo, sardine, sgombri) viene appeso a testa in giù e lasciato così finché non si gonfia; quando è all’inizio dello stato di putrefazione il pesce viene messo in dei contenitori, coperto di sale e lasciato in salamoia per un paio di mesi. Il pesce è così pronto ed è caratterizzato da un odore nauseabondo, fortissimo e per questo molte persone di rifiutano di mangiarlo e lo sostituiscono con del tonno in scatola. Non mancano ogni anno le persone che finiscono in ospedale intossicate a causa del “Fiseekh” che provoca botulismo. 
Oltre al pesce, per il pranzo nel giorno di Al Sham-Nassim gli egiziani sono soliti mangiare uova sode il cui guscio esterno è  dipinto con colori sgargianti. Anticamente le uova erano appese nei templi poiché sono simbolo di nuova vita – quest’usanza ha dato poi vita all’attuale tradizione delle uova di Pasqua. 
Anche l’usanza di mangiare le cipolle verdi ha un significato legato alla vita. Pare che nei tempi antichi, gli egiziani mettevano delle cipolle negli occhi delle mummie perché sembra sarebbero state utili al defunto nella vita successiva. Oggi in Egitto è consuetudine diffusa usare le cipolle per tenere lontano il malocchio e prevenire l’invidia degli altri. La lattuga è un alimento che appartiene alla tradizione culinaria dell’Egitto fin dall’antichità. Essa rappresenta la speranza e viene mangiata nel giorno di Al Sham-Nassim come buon augurio per la primavera di cui si celebra l’inizio. 
Al Sham-Nassim è una festa molto allegra a cui tutti gli egiziani partecipano con entusiasmo. Le celebrazioni variano da regione a regione e spesso includono canti e balli folkloristici, parate militari e spettacoli di vario tipo. Il divertimento e l’allegria non mancano mai! 

domenica 27 febbraio 2022

Egitto: riti che segnano i grandi eventi del ciclo della vita


La cultura egiziana è caratterizzata da riti e tradizioni legati al ciclo della vita che fanno riferimento soprattutto alla religione. È importante ricordare che in Egitto non esiste solo la religione islamica ma anche un’importante minoranza copta (circa il 15%) ma addirittura in alcune città questi costituiscono la maggioranza. I riti illustrati di seguito sono quelli islamici, essendo quelli copti di impronta prettamente cristiana e quindi più simili ai nostri.

NASCITA: nelle famiglie più religiose, quando un bimbo nasce, si usa pronunciare al suo orecchio l’adan, il richiamo alla preghiera, che comprende anche la shahada, la dichiarazione di fede in Allah; una settimana più tardi ha luogo una festa in cui vengono invitati parenti e amici che portano soldi e regali per il nuovo nato. In questa occasione viene sancita dal padre l’appartenenza del nuovo nato alla famiglia. Anche nei mesi successivi ci sono le visite di parenti e amici che portano doni al bambino. Tra i 7 e i 10 anni a tutti i bambini di sesso maschile viene fatta la circoncisione, un rito che segna il passaggio alla pubertà e che viene sancito con grandi festeggiamenti. 

MATRIMONIO: il rito del matrimonio ha una lunga tradizione che tuttora viene strettamente osservata e anche se ogni regione ha le sue tradizioni e i suoi riti c’è comunque una sequenza che è ricorrente in tutto l’Egitto. Nell’ultimo periodo si è riscontrato un forte ritorno alle cosiddette tradizioni, dopo una fase in cui la scelta del coniuge e la cerimonia del matrimonio, si avvicinava a modalità più simili a quelle occidentali. Il rito del matrimonio si svolge nell’arco di sette giorni e ha tempi di preparazione molto lunghi. Dopo una prima fase in cui si firma il contratto di matrimonio (spesso anche un anno prima della vera e propria festa), ha inizio una seconda fase articolata in diversi momenti che segnano per la donna il graduale abbandono del tetto di famiglia e per l’uomo l’accoglienza della sposa nella casa della propria famiglia di appartenenza e quindi nella loro casa futura. Come è riscontrabile ad esempio negli altri paesi del Nord Africa, le principali tappe del rito del matrimonio sono le seguenti: la firma del contratto di matrimonio; la purificazione del proprio corpo in seguito alla quale le mani e i piedi (e spesso anche le gambe) della donna vengono decorati con disegni fatti con la henna, una polvere vegetale rossastra; la festa di addio nella propria casa e infine la cerimonia finale nella casa dello sposo o in locali affittati per l’occasione.

FUNERALI: prima di essere seppellito il corpo del defunto deve essere lavato e avvolto in lenzuola bianche. Sono sempre e solo gli uomini ad accompagnare la salma al cimitero, sia che si tratti di un uomo, sia che si tratti di una donna. Il funerale è una cerimonia semplice che si svolge presso la moschea e al cimitero con l’imam che intona le preghiere per il defunto. Il corpo viene seppellito nel cimitero con il viso in direzione verso La Mecca. In seguito viene osservato un lutto di quaranta giorni che implica una serie di astensioni, al termine del quale la famiglia ritorna ai suoi ritmi di via normali.


lunedì 24 gennaio 2022

Mondo cinema: Yalda

Un film di: Massoud Bakhshi. Con: Sadaf AsgariBehnaz JafariBabak KarimiFereshteh Sadre OrafaiyForough GhajabagliArman DarvishFereshteh HosseiniZakieh BehbahaniRamona ShahFaghihe Soltani. Iran 2019. Genere: drammatico.

La pellicola, premiata per la categoria Miglior film straniero al Sundance Film Festival del 2020 e diretta dal regista Massoud Bakhshi, prende spunto da un reality show in onda in Iran.Durante la sera del solstizio d’inverno (che coincide con una festività nota come Yalda) a Teheran inizia una nuova puntata dello show televisivo chiamato Joy of Forgiveness. In studio giunge ammanettata, dopo aver trascorso 15 mesi di carcere, la giovane ventiduenne Maryam (Sadaf Asgari), rea di aver ucciso accidentalmente Nasser, il marito sessantacinquenne, e per questo accusata di omicidio e costretta a pagare la sua colpa con la morte.Tuttavia il sistema giudiziario iraniano prevede che la famiglia della vittima possa concedere il perdono e trasformare la pena di morte in una riduzione della condanna detentiva, alla quale si associa il pagamento di un debito pari al “prezzo del sangue”. Maryam decide di partecipare allo show proprio per chiedere perdono e ottenere clemenza da Mona (Behnaz Jafari), la figlia di Nasser. Sotto l’arbitrio di Omid (Arman Darvish), il presentatore del programma, le due donne vengono messe l’una di fronte all’altra e iniziano a ripercorrere il passato, tra rivelazioni e sorprese, fino ad arrivare allo scontro sempre sotto gli occhi vigili del pubblico che, con un sms, può esprimersi circa la colpevolezza di Maryam o, addirittura, decidere che siano gli sponsor a pagare il “debito di sangue” della donna…



il trailer:  https://www.youtube.com/watch?v=xDSk_08MvBQ