venerdì 25 marzo 2011

"La piazza metà del mondo" di Esfahan



La Piazza Imam Khomeini, chiamata ufficialmente Meydan Naqsh-e Jahān (ovvero "Piazza Metà del Mondo") con i suoi 8 ettari abbondanti, pari a 2 volte la Piazza Rossa di Mosca, è una delle piazze urbane più grandi del mondo. Fu costruita oltre 300 anni or sono (ai tempi si chiamava  Meydan-e Shah "Piazza dello Scià")  come campo da polo, dal decadente scià Abbas che poteva così seguire la partita dal balcone del suo palazzo. Lo scià aveva anche un harem con donne bellissime e un gruppo di musicisti per intrattenerlo durante il tempo libero, ma fare il musicista nell’harem non era scelta facile dato che comportava evirazione e cecità. Due volte l’anno, nel gran bazar di Esfahan, che è lungo ben 4 km e mezzo e la cui entrata è situata su un lato della piazza, veniva proibito l’accesso agli uomini per permettere alle donne dell’harem dello scià di fare acquisti al riparo da occhi indiscreti.. .. In quei tre giorni, la gestione delle botteghe veniva affidata  alle mogli e alle figlie dei mercanti, e tutte le donne , le venditrici come le clienti, avevano il permesso di circolare nel bazar senza i loro pesanti chador. Su questa piazza si affacciano anche la Moschea dell’Imam, la Moschea delle Donne e la Moschea del Venerdì, ma di questo parleremo un’altra volta...

domenica 6 marzo 2011

Zellij



Gli zellij sono i tasselli di ceramica multicolore che tappezzano i muri dei palazzi, delle moschee e delle madrase, pavimentano i cortili, rivestono le colonne e i pilastri delle gallerie, sottolineano i contorni delle fontane. Questo rivestimento ceramico protegge i muri dall'umidità e tiene fresche le stanze in estate. Benchè utilizzati in tutto il mondo musulmano, in Marocco godono di una notevole importanza. A partire dal quadrato, dal rombo, dal triangolo, sapienti composizioni geometriche, delineano rosoni, semicerchi, intrecci di linee, poligoni stellati, scacchiere, fregi a fioroni, infatti  essendo vietato ai musulmani la raffigurazione delle persone, queste composizioni si avvalgono di  figure geometriche astratte, dai colori variegati e ben assortiti. La loro disposizione segue criteri di simmetria e movimento e tende a generare illusioni ottiche. 
Il minuzioso assemblaggio dei tasselli di terracotta smaltata, richiede all'artigiano anni e anni di apprendistato tecnico, buona memoria e uno spiccato senso del disegno da realizzare. A ogni forma di zellij corrispondono un colore e un nome specifici. Sui quadratini smaltati grezzi, l'artigiano traccia i contorni delle varie forme aiutandosi con sagome; poi con un martello affilato ai lati, sgrossa tutti i pezzetti. Gli zellij vengono messi assieme come i tasselli di un puzzle, con la parte smaltata verso il basso; una volta composto il motivo, vengono cosparsi di gesso e cemento,  incollati tra loro e infine il pannello viene fissato al muro.