domenica 21 febbraio 2010

Facciamo il punto della situazione.....

A seguito del rapporto pubblicato dal Ministero della Difesa, vorrei sottolineare che questo non è un blog politico, né religioso, né di propaganda, ma è il blog di una donna italiana, non convertita, interessata agli usi , costumi e tradizioni del mondo islamico. Prima di trarre conclusioni affrettate, siete gentilmente invitati a leggere il blog. Najim

sabato 13 febbraio 2010

Umm Kalthoum: "Stella dell'Oriente"


Oum Kalthoum, أم كلثوم pseudonimo di Fatima Ibrahim al-Sayyid al-Baltaji, è riconosciuta come la migliore cantante egiziana di tutti i tempi. Nacque nel 1904 a Tamay-az-Zahayra, un piccolo villaggio egiziano, e Il padre, che era l'Imam della moschea, fu il suo primo insegnante di canto. Fatima iniziò la sua carriera in tenera età cantando in occasione di avvenimenti religiosi e dimostrando di avere un talento eccezionale. A circa dieci anni, vestita da beduino, iniziò a girare per i villaggi insieme al padre ed al fratello. Con loro portò per anni la parola del Profeta tra i poveri dei villaggi della zona, creandosi velocemente una buona reputazione di cantante; tuttavia il suo stile troppo campagnolo non le permise di ottenere subito un gran successo.
Fu l’incontro con due virtuosi, ad aprirle le porte del teatro arabo:Muhammad Al-Qasbaji, suonatore di liuto, compose le musiche e Ahmad Rami, grande poeta scrisse per lei ben 137 canzoni.La diffusione della radio le permise poi di raggiungere la celebrità. Oum Kalthoum divenne verso la fine degli anni '40 il simbolo della canzone araba e fu impegnata in lunghe tournée a Damasco, Baghdad, Beirut, Tripoli e in altre metropoli. La sua fama, seconda solo a Nasser, era tale che le notizie politiche importanti erano mandate in radiodiffusione prima dei suoi concerti. Negli anni '50 l'Egitto aveva due sole incontrastate guide: l'eroe carismatico Gamal Abdel Nasser e "la sfinge eterna", la "Stella dell'Oriente", Oum Kalthoum, signora senza figli, ma madre di tutto l'Egitto. Fu soprannominata anche “la cantante del popolo” per l’impegno profuso in opere caritatevoli e per la generosità dimostrata nei confronti dei poveri.
Ai suoi funerali , nel 1975, assistettero oltre cinque milioni di persone.
Le sue canzoni erano per lo più poemi epico-lirici che duravano tra i 30 e i 60 minuti; c'era, generalmente, un'introduzione strumentale di circa dieci minuti al cui termine faceva ingresso lei, regalmente accolta da fragorosi applausi. Ai fan purtroppo rimangono solo pochissimi dischi e registrazioni. Alcune canzoni sono state ri-pubblicate nel 2003, nell'album "The Lady" e liriche come “Ya Laylet El-Id Insitina" e "Kayfa Marat Ala Hawaka Al Kouloub"mettono in risalto il suo talento eccezionale.