lunedì 22 ottobre 2012

Eid al-Adha nel mondo


La “ festa del sacrificio” o Eid al-Adha si festeggia nel mondo musulmano, ogni anno nel mese lunare  islamico di Dhū l Hijja, mese in cui ha luogo il pellegrinaggio alla Mecca. E’ una festa molto importante e per questo viene anche chiamata Eid al-Kabir ( festa grande) in contrapposizione a l’Eid al-Saghīr (festa piccola), cioè la festa della rottura del digiuno alla fine del mese di Ramadan. Ma sono molti i nomi che le vengono attribuiti, tra questi Eid al-Nahr (festa dello sgozzamento) o Eid al-Qurbān (festa dell’offerta a Dio). Con questa celebrazione si commemora il sacrificio del montone fatto da Abramo al posto del sacrificio di suo figlio Ismaele, inizialmente richiestogli da Dio per mettere alla prova la sua fede e la sua obbedienza.
Eid al-Adha in:
Marocco
L’Eid al-Kabir, come viene più frequentemente chiamato in questo paese, dura tre giorni.
Si sacrifica un montone, una pecora o una mucca e una parte della carne viene distribuita ai poveri. Nonostante il sacrificio spetti solo a chi se lo può permettere, molte famiglie povere chiedono denaro in prestito per poter seguire l'esempio di Abramo nel dimostrare l'obbedienza a Dio. In questi  giorni di festa ci si reca nelle moschee per le preghiere, si fa visita a parenti e amici e ci si scambiano gli auguri: "kol sana tayeb inta wa" che tradotto,significa "Spero che ogni anno ti trovi bene".
Pakistan
Come in tutti gli altri paesi islamici, la festa inizia con preghiera comunitaria seguita da un sermone, poi le famiglie che se lo possono permettere, sacrificano un animale in onore ad Allah, distribuendo la sua carne ad amici, familiari e poveri.  La festa si protrae per quattro giorni e durante tutto questo periodo i negozi rimangono chiusi.
Bangladesh
"Kurbanir Eid" o "Eid Bakri" sono i nomi che contraddistinguono questa festa. Qui i preparativi iniziano quasi un mese prima ed è usanza acquistare dolciumi, stoffe  per confezionare abiti nuovi e preparare i regali da scambiarsi. "Qurbani" o il sacrificio di animali è considerato da molti, in questo paese, come un "sunna" (uno spettacolo religioso obbligatorio) e gli animali scelti per la macellazione devono soddisfare alcuni requisiti o il sacrificio è da considerarsi imperfetto. Il rito del sacrificio inizia subito dopo il "namaz" (cerimonia di preghiera) del primo giorno di Eid ul-Adha e continua per i prossimi due o tre giorni.
Turchia
Kurban Bayrami, come viene qui chiamata questa ricorrenza, si celebra come il Natale nei paesi occidentali. Si fanno le grandi pulizie in casa, si fa shopping comprando regali ed abiti nuovi e si inviano cartoline di auguri. I giorni di festa sono quattro e il sacrificio viene fatto generalmente nei giardini delle case o in posti pubblici organizzati. Ogni nucleo familiare sacrifica un vitello, una capra, una mucca o un agnello dividendo poi la carne in tre parti; la prima parte è per chi non ha potuto sacrificare un animale (i poveri), la seconda è per gli ospiti o parenti e la terza è per la famiglia.
Si può anche fare una donazione dello stesso valore di un sacrificio. Fare visita a familiari anziani e amici è considerato quasi un dovere per i turchi.
Malesia 
In questo paese la festa del sacrificio si chiama Hari Raya Haji o Eid il-Adha.  Dura  quattro giorni ed è usanza agghindare gli animali con gioielli di plastica.
India
La festa è celebrata dai musulmani dell’India, con molto entusiasmo e fervore. Le celebrazioni durano tre giorni. Id-ul-Zuha e Bakra-Id sono i nomi che vengono dati a questa ricorrenza. '"Id" parola che deriva dall'arabo "IWD" significa "festival" e "Zuha" deriva da "uzhaiyya", che si traduce in "sacrificio". Invece il nome “Bakra –Id” è dato a causa della tradizione di sacrificare una capra o "bakr" in urdu.

                                     26 ottobre 2012 
                Eid Mubarak

domenica 14 ottobre 2012

Caratteristiche della musica araba


Per musica araba non si intende solo quella praticata nella Penisola arabica, bensì la musica cantata, suonata, ascoltata e capita da tutti coloro la cui lingua madre è l'arabo o uno dei suoi dialetti, indipendentemente dalla religione, dall'etnia e dal luogo di residenza.
Questa vasta area geografica si suddivide in tre grandi scuole musicali :
la scuola magrebina ( Marocco, Algeria, Tunisia, Libia )
la scuola siro - egiziana ( Egitto, Palestina, Giordania, Libano e Siria )
la scuola irachena ( Iraq, Arabia Saudita, Bahrein, E.A.U., Kuwait, Qatar, Oman e, con particolari caratteristiche, Yemen ).
A queste se ne può aggiungere una quarta definibile come arabo - africana 
( Mauritania e Sudan ).

1 - Nella musica araba non esistono le note temperate (cioé costruite su precise lunghezze d'onda stabilite a priori, nonostante gli studiosi abbiano a lungo cercato di definire in qualche modo delle regole teoriche): gli intervalli fra le note sono irrazionali, e vengono influenzato dalla sensibilità creativa del musicista.

2 - La musica araba è monodica: tutti gli strumenti producono la stessa melodia insieme, a differenza di quanto accade in un coro o in un'orchestra occidentale, in cui invece le varie melodie prodotte dai vari strumenti sono diverse fra loro e sono regolate dalle leggi dell'armonia musicale. Unica eccezione, la possbilità che altri strumenti tengano la nota di base della scala, producendo un basso continuo, durante un solo improvvisato (Taqsim).

3 - La musica araba è modale e si basa sul concetto di maqam: più che una scala il Maqam è un fenomeno musicale entro il quale si muove la composizione, e che porta con sé forti contenuti emotivi.

4 - La musica araba si basa, un po' come il jazz, sull'improvvisazione, e questo fatto porta con sé la grande importanza data alla comunicazione fra gli artisti e quindi la necessità di far ricorso enormemente al bagaglio di esperienza ed alla sensibilità personale.

5 - L'importanza della recitazione del Corano nello sviluppo della gusto musicale e della musicalità araba è fondamentale e non trascurabile.

fonte: http://www.musicaedanzaorientale.it/index.php