mercoledì 8 aprile 2015

La Moschea di Hassan II a Casablanca



Opera dell’architetto francese Michel Pinseau, la Moschea di Hassan II è un tempio grandioso che sembra galleggiare sulle onde. Nella realizzazione di questa opera colossale hanno partecipato più di 6000 artigiani marocchini che, venuti da tutto il paese, hanno prestato la loro opera per i lavori di intaglio, dei rilievi in stucco, delle decorazioni zellij, delle tessiture di tappeti, ecc.. Le misure sono di per sé eloquenti: dall’ingresso principale, alleggerito da raffinate decorazioni, si accede ad un complesso architettonico di ben 90.000 metri quadrati. La sala della preghiera può ospitare ventimila fedeli, altri ottantamila possono riunirsi sul piazzale e dal minareto, alto duecentocinquanta metri, un laser visibile da 35 chilometri indica La Mecca. Nella sua costruzione sono state utilizzate notevoli innovazioni tecnologiche; per esempio è stato realizzato un riscaldamento a pavimento che dona ai fedeli scalzi una piacevole sensazione di calore nei periodi invernali ed un immenso tetto scorrevole apribile costituito da 1100 tonnellate di legno di cedro, che nei periodi caldi, durante i grandi assembramenti religiosi, permette un’areazione naturale. All’interno della moschea giochi di luce esaltano gli intarsi e gli ornamenti realizzati dai più qualificati artigiani marocchini. Il marmo bianco di Carrara e i ricchissimi lampadari di Murano ne accentuano la bellezza.
Il tempio, oltre alle grandi sale per la preghiera e per le abluzioni, ospita una biblioteca, un museo e un garage sotterraneo.
La moschea fortemente voluta dal sovrano di cui porta il nome, fu inaugurata il 30 agosto 1993. I lavori iniziati nel 1980, terminarono infatti 13 anni più tardi e furono finanziati da una sottoscrizione nazionale. L’idea di costruire questa moschea venne al re negli anni ’80 pensando di voler costruire un edificio che rappresentasse l’Africa del nord, come la Statua della Libertà rappresenta gli Stati Uniti.