sabato 26 dicembre 2015

I venti sahariani

Khamsin egiziano
Senza il vento, probabilmente la vita nel deserto sarebbe impossibile, infatti a volte può abbassare la temperatura recando sollievo a uomini e piante, e trasporta semi e pollini generando nuove vite.
Il simùn, l' harmattan, il khamsin e il ghibli sono i venti del Sahara più conosciuti.
Il nome khamsin deriva dall’arabo “khamsun” o “hamsin“, e significa cinquanta, che è il numero di giorni consecutivi in cui il vento, secondo la tradizione, spirerebbe con una certa costanza. Compare tra il tardo inverno e l'inizio estate (da aprile a giugno la frequenza più alta) e porta caldo e sabbia in tutta la zona orientale del Nordafrica, specialmente in Egitto e sulla penisola araba. Può diventare piuttosto burrascoso ed impetuoso, con raffiche di oltre i 70-80 km/h, sollevando dai deserti egiziani un ingente quantitativo di polvere e pulviscolo desertico che determinano intensi “haboob” (tempeste di sabbia) in grado di oscurare anche la luce del sole e di offuscare anche i cieli della Turchia meridionale, della Siria, del Libano, di Israele e dei territori palestinesi. E’ un vento caldo che fa alzare la colonnina di mercurio di 10° /12°gradi.
Il simun soffia in Algeria e, dato che proviene dal deserto, presenta alta temperatura ed estrema secchezza. Similmente allo scirocco, è causato da alte pressioni desertiche e basse pressioni esistenti sul Mediterraneo. Se supera il mare diventa umido.  E’ un vento forte, secco e polveroso che soffia nel Sahara, in Algeria, in Palestina, in Giordania, in Siria e nel deserto arabo . La sua temperatura è molto elevata (generalmente al di sopra di 40 °C, ma può superare anche i 54 °C) e la sua umidità può scendere sotto il 10%. Il vento si muove in cicloni di forma circolare sollevando nuvole di polvere e sabbia e modificando la forma delle dune; per questo motivo il simun produce su uomini e animali un senso di soffocamento. Questa particolarità gli è valsa l'appellativo di "vento velenoso", che è appunto il significato della parola simun. L'elevata temperatura di questo vento lo rende estremamente pericoloso, in quanto può facilmente provocare colpi di calore. Generalmente il Simun soffia da metà giugno a metà agosto, anche se il mese di picco è solitamente luglio. Il Simun venne descritto da Erodoto come un vento rosso che soffia nel Sahara, e che uccide e seppellisce ogni cosa che incontra. 
harmattan
L’ harmattan è un vento secco e polveroso che soffia dal Sahara al Golfo di Guinea, tra novembre e marzo (invernale). È considerato un disastro naturale. Passando sul deserto, raccoglie fini particelle di polvere. Quando soffia forte, può spingere polvere e sabbia addirittura fino in Sud America. In alcuni paesi dell'Africa Occidentale, il grande quantitativo di polveri nell'aria può limitare severamente la visibilità e oscurare il sole per diversi giorni, risultando paragonabile alla nebbia fitta. L'effetto delle polveri e delle sabbie rimescolate da questi venti è noto come harmattan haze, e costa ogni anno milioni alle linee aeree in voli annullati e dirottati. Nel Niger, la gente attribuisce all'harmattan la capacità di rendere uomini e animali sempre più irritabili, ma oltre a questa brutta reputazione, l'harmattan può talvolta risultare fresco, portando sollievo dal calore opprimente. A motivo di ciò, si è guadagnato il soprannome di I”l Dottore”.
Il ghibli è un vento caldo e secco che soffia dall'entroterra verso le coste della Libia prevalentemente in primavera e inizio estate. Tale vento provenendo dal deserto, trasporta polvere e sabbia. Localmente il termine ghibli assume numerosi varianti, quali gebli, gibleh, gibli, kibli. Questo vento può soffiare per giorni e rendere la vita difficile ed è quindi temuto dagli abitanti del deserto del Nord Africa.  Il ghibli può avere profondi effetti sul paesaggio spostando grandi quantità di sabbia.