Il cavallo arabo e' una delle razze più antiche al mondo e gode di grande popolarità per il suo stile e la sua bellezza, per le sue doti di facile apprendimento e versatilità, per la sua disponibilità, serietà e bontà di temperamento. E’ imbattibile nelle gare di fondo e può portare grossi carichi. Così viene narrata, secondo una leggenda beduina, la sua origine:
"Allah disse al Vento del Sud: “Diventa carne e io farò di te una nuova creatura in onore del mio sacro Nome e per la sconfitta dei miei nemici, affinché tu sia il servitore di tutti quelli che mi sono sottomessi.” E il Vento rispose: “Signore, che sia fatta la tua volontà”. Allora Allah prese una manciata di Vento del Sud vi soffiò sopra e creò il cavallo dicendo : “Il tuo nome sarà Arabo, la virtù risiederà nel ciuffo della tua fronte e porterai sulla tua groppa il bottino sottratto ai tuoi nemici. E' te che ho scelto fra tutti gli animali e farò del tuo padrone il tuo amico. Ti ho dato il potere di volare senza le ali, sia all'attacco che in ritirata; metterò sul tuo dorso uomini che mi loderanno e mi glorificheranno”.
Ma anche un’altra leggenda è legata a questa splendida razza e racconta che in un tempo molto lontano, sotto un cielo coperto di stelle, sulle dune sabbiose del deserto, Maometto si era fermato per riposarsi dal lungo viaggio che stava percorrendo. Guardando le sue splendide giumente, decise di metterle alla prova per vedere se gli fossero davvero fedeli. Le lasciò per tre giorni senza acqua e quando le liberò, tutte si diressero verso il fiume per abbeverarsi. Poco prima di raggiungere la fonte, esse udirono il suono del corno di richiamo del Profeta, ma solo cinque di queste si diressero immediatamente verso il loro padrone malgrado la sete. Allora Maometto, impressionato da questo comportamento tanto sottomesso, marchiò su di esse una spiga, per distinguerle dalle altre e ancora oggi si può vedere nei cavalli che mostrano uno standard di razza eccezionale, questo simbolo che viene appunto chiamato “il germoglio di Maometto”. Da queste cinque giumente conosciute come “Al khamsa” ( le 5) nacquero, secondo la leggenda, le linee di sangue che ancora oggi esistono.
Pare inoltre, che questo cavallo, che vive in media 21 anni, sia maggiormente apprezzato dai 7 ai 14 anni come racconta un vecchio proverbio che dice “Sette anni per mio fratello, sette anni per me e sette anni per il mio nemico”.
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