sabato 5 giugno 2021

Imilchil festival: il festival delle spose.



Tra la seconda e la terza settimana di settembre, nel villaggio berbero di Imilchil, nel cuore dell’Alto Atlante, si svolge una festa davvero insolita per ricordare una storia d’amore, quella di due innamorati divisi dalla appartenenza a due diversi clan: gli Ait Yazza e gli Ait Ibrahim. Tutto nasce da una leggenda, che varia a seconda di chi la racconta, secondo la quale i due amanti, fortemente contrastati dalle loro famiglie, per disperazione piansero talmente tanto da morire.  Le loro lacrime riempirono due laghi ora noti come Isli e Tislit. Ma la tragedia non finisce qui perché le tribù credono infatti che la coppia non sia stata in grado di essere unita neanche nell'aldilà dato che la montagna tra i due laghi li separa nella morte oltre che nella vita e quindi sono condannati a desiderarsi l'uno l'altro eternamente. Sempre secondo la leggenda, le famiglie, distrutte dal senso di colpa, per ricordare ciò che era successo, istituirono una festa durante la quale le ragazze berbere erano libere di scegliere il proprio fidanzato. In questa occasione, chiunque avesse deciso di sposarsi non avrebbe incontrato alcuna opposizione.  Sebbene oggi non si celebrino più matrimoni reali durante il festival, giovani uomini e donne delle varie tribù si incontrano e si fidanzano sposandosi poi in una data successiva da loro scelta in un incontro privato in modo da rispettare le rigide regole sociali riguardo al corteggiamento e al matrimonio. Le donne che partecipano al festival in cerca di un potenziale compagno di vita, accompagnate dai loro padri, vestono con abiti tradizionali e indossano  gioielli  raffinati mentre gli uomini che sono disponibili vestono di bianco. Il suono della musica tradizionale inonda la zona e l'atmosfera è gioiosa. Il festival è anche un'occasione per le tribù locali di vendere le loro merci e di fare scorta prima dei rigidi mesi invernali in montagna. Viene allestito un souk temporaneo, con tende che si estendono in tutto il piccolo villaggio. Per molti anni, il festival è stato un evento chiuso tra tribù, ma con l'aumento del turismo nella zona,  è stato aperto ai visitatori.

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