Il 29 e 30 settembre 2017 si festeggia l' Ashura.
Ashura significa letteralmente il decimo, ed è una celebrazione religiosa musulmana che cade nel decimo giorno di Muharram, primo mese sul calendario islamico. È celebrata da sunniti e sciiti ma per ragioni diverse.
I 3 giorni del festival dell’Ashura hanno avuto origine, molto tempo fa quando il profeta Maometto con i suoi seguaci, trovò la comunità di ebrei a Medina che stava digiunando per lo Yom Kippur o Giorno dell'espiazione. Quando il Profeta chiese agli ebrei il motivo del loro digiuno, risposero che era per ricordare il giorno in cui Dio salvò Mosè dagli egiziani. Essendo Mosè un profeta della fede islamica, Maometto pensò che anche i musulmani avrebbero dovuto digiunare in questo giorno per espiare i peccati commessi durante l’anno. Con l’avvento del Ramadan, due anni più tardi la celebrazione dell' Ashura non fu più obbligatoria. Fu con la morte del Profeta che si verificò nella comunità musulmana un grande scisma che diede origine alla divisione tra sunniti e sciiti discordi su chi dovesse succedere a Maometto.
Per i musulmani sciiti il giorno dell’ Ashura acquistò un nuovo significato dopo la morte di Husayn ibn Ali, nipote di Muhammad, che il 10 ottobre del 648 D.C. morì flagellato insieme a familiari e seguaci (una settantina di persone in tutto) contro un esercito di centomila persone guidato da Umar ibn Sa'ad, figlio del fondatore di Kufa, nella battaglia di Karbala in Iraq. L’Ashura, diventò un giorno di lutto in commemorazione del martirio di Husayn ibn Ali, e la battaglia di Karbala fu vista come una lotta tra il bene e il male. Questo diede origine anche alle due differenze nella celebrazione dell’ Ashura che per i sunniti è tempo di gioia perché celebra la vittoria di Allah attraverso Mosè contro gli egiziani, mentre per i musulmani sciiti è una giornata di dolore. Vengono indossati abiti di lutto e non c'è segno di gioia, musica, danza e nessun godimento terreno, si leggono poesie che ricordano la battaglia a Karbala e il martirio di Husayn ibn Ali. È vietato programmare nozze o feste per questo giorno o in prossimità.
Si fanno processioni e le persone battono i loro petti in segno di dolore. In alcune città si organizzano rappresentazioni della battaglia di Karbala, con attori che ripropongono gli eventi di quel giorno. Anche se molte delle autorità spirituali sciita hanno proibito e scoraggiato la pratica dell'autoflagellazione, ci sono molti credenti che seguono ancora queste pratiche e flagellano il loro corpo con catene.
In questi giorni si organizzano anche pellegrinaggi sulla tomba di Husayn ibn Ali.
A causa della loro rivalità storica, specialmente nei paesi con presenza di comunità sciita e sunnita, in questi giorni si verificano anche attacchi mortali tra le due comunità.
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