venerdì 8 gennaio 2016

La differenza tra sunniti e sciiti

sunniti e sciiti che pregano in moschea in due gruppi separati
Subito dopo la morte del Profeta, la maggior parte dei credenti riteneva che egli non avesse designato alcun successore e che fosse compito della comunità islamica eleggerlo, mentre una minoranza sosteneva che Mohammad avesse già scelto il suo successore nella persona di Alì, suo cugino e genero. Il primo gruppo, seguendo le regole dei costumi tribali, affidò l'elezione ad un'assemblea di saggi, che designò Abu Bakr, con il titolo di "primo califfo" (Khalifah). Mentre questo avveniva, il secondo gruppo, minoritario, continuava a sostenere Alì, ritenendo illegittima l'elezione del nuovo califfo e considerando Abu-Bakr un usurpatore del diritto di Alì.
Questo momento segnò l'inizio della scissione nell'Islam, una scissione che persiste fino ai giorni nostri. I musulmani si dividono infatti in due principali rami: sunniti e sciiti. I sunniti costituiscono l’85 % della popolazione complessiva di musulmani nel mondo. Gli sciiti costituiscono il restante 15 % e si trovano soprattutto in Iran, Pakistan, Arabia Saudita, Bahrein, Libano, Yemen, Siria.
Il termine sunnita deriva dall'arabo Ahl al-Sunnah che significa “il popolo delle tradizioni dei detti (ahadith) di Maometto” I sunniti ritengono di essere la scuola di pensiero più ortodossa e tradizionalista dell'Islam.
Il termine sciita deriva dall'arabo Shi'atu Ali, ovvero “sostenitori del partito di Alì”. Molte scuole di pensiero sunnite ritengono che gli sciiti siano i peggiori nemici dell’Islam in quanto vengono accusati di venerare il loro Imam Ali e i suoi discendenti.
Le principali differenze che troviamo tra le due scuole di pensiero riguardano:
  • I pilastri del culto che per i sunniti sono 5 mentre per gli sciiti sono 10, infatti alla testimonianza di fede (al-shahada); alla preghiera rituale (al-salah); all’elemosina (al-zakah); al digiuno durante il Ramadan (sawm); e  al pellegrinaggio a Mecca (hajj), si aggiungono, fra gli altri, tawalla, dove si esprimere l’amore per il bene e tabarra, dove si esprime l' odio per il male.
  • I sunniti celebrano solo due feste: l’Eid al-Fitr, che segna la fine del mese di digiuno, e l’ Eid al-Adha, festa del sacrificio, alla fine del pellegrinaggio (hajj) alla Mecca. Gli sciiti, invece festeggiano soprattutto l’Ashura ove si commemora il martirio dell’ imam Hussein ibn Ali, decapitato nel 680 DC durante il massacro di Karbala, in cui vennero uccisi anche 72 suoi familiari. Secondo gli sciiti, ad Hussein, figlio di Alì (rispettivamente nipote e genero di Maometto) sarebbe spettata la successione al profeta nella guida dell’Islam, ai loro occhi usurpata invece dai sunniti.
  • I sunniti pregano con le mani congiunte all’altezza del diaframma e per la Professione di fede si ripete la formula: «Testimonio che non c’è divinità se non Iddio, e Muhammad è il suo Profeta». Gli sciiti invece aggiungono «e Ali ibn Abi Talib è amico di Dio» inoltre pregano con le mani in parallelo rispetto al corpo, davanti alle cosce. Finiscono poi  pronunciando tre volte il takbir («Allahu akbar).
  • Per quanto riguarda il cibo e le bevande non vi sono differenze tra i sunniti e sciiti (vietati l’alcol e la carne di maiale).
  • Il velo (hijab) è obbligatorio per entrambi in base a due sure del Corano.
  • Fra i sunniti non c’è clero. L’imam è colui che guida la preghiera. Lo sciismo invece, ha un clero organizzato, preparato in università specifiche di scienze islamiche.

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