La preghiera quotidiana è uno degli obblighi fondamentali nella vita del musulmano, il quale può pregare all'aperto o dentro una casa purché il terreno sia delimitato da qualche oggetto (tappeto, stuoia, mantello, sassi) e sia puro. Questo perché, come d'altronde per tutti gli atti previsti dalla Legge islamica (Sharia), è richiesto lo stato di purità legale (Tahāra), ottenibile con lavacri parziali o totali del corpo, mentre il luogo della preghiera deve essere esente da evidenti sporcizie che potrebbero contaminare chi col terreno debba aver contatto, come appunto accade nella Salāt. I pavimenti delle moschee sono interamente coperti di tappeti (il fedele entra scalzo nella moschea). Una delle massime manifestazioni artistiche del mondo musulmano è rappresentato dal tappeto(sajjāda) che ha un particolare utilizzo, infatti il tappeto riveste un ruolo fondamentale nel mondo islamico: il suo compito è quello di impedire il contatto diretto tra il suolo impuro, e il fedele impegnato nella preghiera. L'impiego dei tappeti per questo uso risale ai primi tempi dell'Islam, ed è sempre di quei tempi la tradizione di donare tappeti alle moschee.
I tappeti da preghiera riprendono, nel loro impianto grafico, i principali elementi architettonici delle moschee: in particolare non può mancare il Mihrab, che rappresenta la piccola nicchia coperta da un arco che, proprio nelle moschee, indica la direzione della Mecca, la lampada, sempre accesa nei luoghi di culto per indicare l'immortalità del divino, il simbolo del tempio di fuoco, che rappresenta un tempio poligonale con ben 20 o 28 lati, secondo una complessa tipologia edilizia impiegata nella Persia e adottata anche in epoca islamica. Ricorrente è infine l'ascia bipenne cioè a doppio fendente, dal significato simbolico con valenza dualistica, poiché comunica la dicotomia del potere in grado al contempo di promuovere il bene e di distruggere. Tra le diverse rappresentazioni grafiche che caratterizzano questi manufatti una citazione particolare merita la cosiddetta "Mano di Fatima", che spesso compare in forma stilizzata e indica la posizione del tappeto sulla quale il fedele si appoggia durante la preghiera. La mano di Fatima ha nel mondo islamico un preciso significato: le cinque dita aperte richiamano infatti i cinque pilastri fondamentali dell'Islam. Spesso nei tappeti da preghiera di trovano anche decorazioni floreali e vasche d'acqua, tutte riconducibili al tema del giardino.
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