martedì 24 dicembre 2019
Hagalla: la danza del corteggiamento.
domenica 1 dicembre 2019
La falconeria nei paesi arabi.
Prendono l’aereo, hanno il passaporto, sono vezzeggiati come star e possono valere quanto un cavallo purosangue, o una Ferrari. Sono i falchi da caccia dei Paesi del Golfo, che nei mesi invernali vivono la loro stagione più intensa, fra tornei internazionali e gare di «bellezza» dai premi milionari.La falconeria è uno sport popolare negli Emirati Arabi Uniti, apprezzato dai cittadini ordinari e dai membri più alti della società. Di solito è praticato nel deserto e semi-deserto in tutta la regione e le specie più popolari utilizzate dai cacciatori sono i falchi sacro e pellegrino. Durante l'addestramento si insegna al falco a piombare e attaccare un richiamo di piumato legato ad una corda e controllato dall'allenatore. Quando l'uccello piomba per catturare l'esca, l'allenatore la tira via e questo procedimento ripetuto più volte fa si che l'uccello impari a fare ripetuti tentativi per catturare la preda. Una volta pronto per la pratica dal vivo, si completa l’addestramento usando i piccioni come esche.I falchi sono apprezzati per la caccia per il loro istinto e la loro velocità inoltre si distinguono dagli altri animali predatori, perché possono essere addestrati a consegnare la preda, senza prima ucciderla. Questo è molto importante perché nell'Islam, gli animali usati per il cibo devono essere uccisi con il rito indicato nel Corano, al fine di garantire che la carne sia halal.Sia il processo di addestramento che la caccia richiedono molta pazienza e comprensione dell'uccello da parte del falconiere; questo crea un legame unico e un linguaggio speciale tra falco e falconiere. Gli uccelli, dato che possono volare liberi durante la caccia, devono essere anche addestrati a far sempre ritorno dai loro proprietari e per questo viene data loro una ricompensa di cibo.Alcuni falchi sono catturati in natura, altri sono allevati. I falconieri usano speciali attrezzature fatte a mano, incluso un cappuccio in pelle chiamato al burqa per coprire la testa e gli occhi del falco quando non vola. Il supporto di legno usato come trespolo per l'uccello è costituito da un ampio piano piatto attaccato al bastone che può essere facilmente bloccato nella sabbia. Una protezione dell'avambraccio fatta in pelle è indossata dal falconiere come trespolo per l'uccello tra caccia e voli di addestramento. Oggi, un equipaggiamento essenziale è il faro GPS attaccato alla zampa dell'uccello.La popolarità della falconeria negli Emirati Arabi Uniti è cresciuta talmente tanto nel corso degli anni che il paese ha istituito anche due ospedali specializzati per la cura di questi magnifici uccelli: il Dubai Falcon Hospital e il Abu Dhabi Falcon Hospital . Entrambi si dedicano esclusivamente alle cure di questi animali e sono attrezzati per fornire ai falchi la migliore assistenza sanitaria possibile. Oltre ad avere un accesso immediato alle cure mediche, i falchi sono gli unici animali negli Emirati Arabi che sono legalmente autorizzati a viaggiare all'interno degli aerei - esclusivamente in prima classe, godendo di un livello di lusso che la maggior parte degli umani può solo sognare. Hanno un posto riservato a sedere e un passaporto regolare - un documento che registra data e luogo di nascita, razza, vaccinazioni. Molti falchi sono originari dell’Europa, alcuni addirittura della Siberia, come il girfalco, il più grosso, fino a un metro e 70 centimetri di apertura alare, a fronte del metro e 3 centimetri del più comune falco pellegrino. Il valore di un girfalco può arrivare a 250 mila dollari, il prezzo dei pellegrini va dai 10 ai 25 mila dollari. La stagione della falconeria è da settembre a marzo e il raduno a Messaeed tradizionalmente chiude la stagione. Dopo settimane passate a cacciare, i campioni si prendono un meritato riposo. Prima però tocca loro una passerella finale, un «concorso di bellezza». Con i becchi e gli artigli debitamente lucidati, i falchi vengono giudicati da occhi esperti. Al fortunato proprietario del migliore, tocca un premio di mezzo milione di riyal, circa 150 mila dollari. La pratica della falconeria è stata aggiunta nel 2012 dall'UNESCO nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Nello stendardo presidenziale degli Emirati è rappresentato un falco che regge tra gli artigli una pergamena rossa su cui si legge il nome del Paese.
domenica 3 novembre 2019
La madrasa
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Madrasa di Samarcanda |
Il termine arabo madrasa può essere tradotto semplicemente con “scuola”. In arabo e in molte lingue influenzate dall'arabo, madrasa (madrasa o medrese) rappresenta qualsiasi istituto di apprendimento privato, pubblico, laico e religioso che includa una scuola e un'università per studenti musulmani o non musulmani. Generalmente però gli edifici storici che portano il nome madrasa, sono delle antiche scuole coraniche, dove ci si concentrava sull’insegnamento della lettura del Corano e della religione islamica. Era fondamentale quindi l’apprendimento della lingua araba, della storia e della letteratura sacra dell’islam.
mercoledì 16 ottobre 2019
Il matrimonio in Algeria
In Algeria, la donna può contrarre matrimonio a 18 anni, l’uomo a 21. Vi sono diritti e doveri reciproci e la donna può disporre dei propri beni economici. Vige il predominio del marito nelle relazioni familiari, vi è sempre per la donna il tutore matrimoniale, rimane la poligamia, ma deve essere accettata dalla moglie precedente e rimane il ripudio che è tolto al potere del marito e deve essere deciso da un Giudice. La donna divorziata perde la custodia dei figli, l'adozione è proibita ed è proibito il matrimonio fra una donna musulmana e un uomo non musulmano. Il lavoro femminile fuori di casa, nei villaggi e classi sociali meno scolarizzate può essere considerato abbandono del tetto coniugale e quindi consente al marito di chiedere anche il ripudio. C'è l'obbligo della moglie che ha la custodia del figlio di educarlo nella religione islamica.
mercoledì 2 ottobre 2019
Il cinema egiziano
sabato 14 settembre 2019
Moschea Shah Faysal.
La Moschea Shah Faysal (Shah Faysal Masjid) è la più grande moschea del Pakistan e dell'Asia meridionale; una delle più grandi moschee del mondo.Si trova a nord-ovest della capitale pakistana di Islamabad, di fronte alle colline Margalla e ha una superficie coperta di 54.000 metri quadrati. Può ospitare 10.000 fedeli nella sala di preghiera principale, 24.000 nel portico, 40.000 nel cortile ed altri 200.000 in un terreno adiacente. I quattro minareti, basati su modelli ottomani, sono alti 80 m e sono i più alti minareti dell'Asia meridionale. La moschea Fayṣal prende il nome dal defunto re Fayṣal bin ʿAbd al-ʿAzīz dell'Arabia Saudita che ha sostenuto e finanziato il progetto.
sabato 27 luglio 2019
Lo sloughi : il levriero arabo.
E’ rapido come una freccia. Alla velocità della luce blocca la sua preda e attende con calma l’arrivo del suo padrone. E’ quest’ultimo che ucciderà il selvatico, perchè è cosi’ che vuole il Profeta. Anche il poeta arabo Abu Nuwas (757-815 d.C.) rese omaggio allo sloughi dopo essere stato ospite di una tribù di Beduini, dove questi cani godevano di un trattamento di favore. Dieci secoli dopo, il generale di divisione francese Eugéne Dumas, direttore degli Affari dell’Algeria e console di Francia dal 1837 al 1839, a lato dell’emiro Abd-el-Kader, divenne testimone del ruolo tenuto da questi levrieri nella vita dei Beduini. “Nella tenda, lo sloughi dorme vicino al suo padrone sotto una coperta che lo protegge dal freddo. Al collo, indossa collari preziosi e portafortuna“. Nelle tribù, questi animali ricevono i migliori alimenti disponibili e, se necessario, le donne allattano i cuccioli in difficoltà. Alla morte di uno sloughi tutti piangono come se avessero perso uno dei loro famigliari. Un beduino era considerato un uomo ricco, di successo, quando possedeva tre cose: un falco potente, un cavallo nobile e uno sloughi. Gli uomini attraversano il deserto a cavallo, i loro cani sistemati sulla sella e il falco appollaiato sul braccio. Un flebile fischio del cavaliere e il falco si invola alla ricerca dei una preda: gazzella, lepre, volpe del deserto. Dopo che il rapace individua il selvatico e lo abbatte con i suoi artigli giunge il momento di lasciare il cane. Quest’ultimo si lancia in una corsa irrefrenabile mentre il falco tenta di fermare il selvatico attaccandolo alla testa. Se il falco fallisce, il cane solo prosegue la sua corsa, anche per ore, sino a raggiungere ed abbattere la preda stremata. Con la sua anatomia, forgiata nel deserto, nessun animale di quei luoghi è più rapido e più perseverante di uno sloughi. Mentre i cani, considerati come dei bastardi di strada, non hanno vita facile nei paesi islamici (se un credente ne tocca uno dovrà lavarsi le mani per sette volte ) gli sloughi beneficiano di un aura particolare. Sono considerati degli animali puri e nobili: “Il levriero è un dono di Allah, è la nostra ricchezza, toccandolo ne siamo onorati“, dicono i beduini. La sua reputazione ovviamente è dovuta alle sue doti straordinarie di cacciatore, che permette ai beduini di mangiare carne malgrado le difficoltà di vita presenti nel deserto (oltre i 60° di giorno e 0° la notte). Ma il principale motivo della sua estrema popolarità è riferita alla sua leggenda, che si tramanda da secoli. Si dice infatti nel Corano che uno sloughi, chiamato Kitmir, veglio’ 309 anni il letto dei sette martiri dormienti (Efeso). Per aver compiuto questo dovere, Maometto accordo’ al levriero di entrare nel Paradiso. “Ecco perchè lo sloughi è considerato come il cane di Maometto“, concordano diversi allevatori marocchini. Ed ecco perché in Africa del nord, lo sloughi resta un cane difficile da acquistare. Tre sloughi vivono a Palazzo con il re Mohammed VI e quando il sovrano dorme, i cani vegliano il suo sonno nell’anticamera e neppure le guardie del corpo possono a quel punto entrare, racconta un allevatore marocchino. Il contatto millenario con gli uomini ha sviluppato in loro il dono di poter leggere nel pensiero degli umani; si ha quasi l’impressione che questi cani sappiano quando qualcuno ha delle cattive intenzioni.
lunedì 1 luglio 2019
Ait Ben Haddou ( Marocco)
mercoledì 12 giugno 2019
Rhassoul: lo shampoo naturale.
lunedì 20 maggio 2019
Il gatto delle sabbie
domenica 5 maggio 2019
Riti e tradizioni del Ramadan
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Seheriwalas - India |
venerdì 12 aprile 2019
La danza della melaya.
venerdì 15 marzo 2019
La leggenda del merlo bianco di Medina Azahara
giovedì 14 febbraio 2019
La poligamia e l'Islam
venerdì 1 febbraio 2019
La Grotta dei tre Ponti
martedì 15 gennaio 2019
Matrimonio in Egitto: 1° parte
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mariage egyptien - nuit du henne |
In Egitto per la donna sposarsi è praticamente obbligatorio, pena la riprovazione, il rifiuto sociale. A volte nelle campagne le bambine di 12 anni si sposano, anche se la legge vieta il matrimonio fino al compimento dei 16 anni di età, ma spesso con sotterfugi la legge è violata. In questo paese, per la maggior parte delle volte, non ci si sposa per amore ma bensì per interessi e la donna che vive in un ambiente conservatore (quello più diffuso nell'Egitto “moderno") è destinata a sposarsi con un uomo che conoscerà solo qualche giorno prima del fidanzamento o se già lo conosce è perché quest'ultimo è un cugino (anche di primo grado) o un vicino di casa. Non è ben visto che due persone si conoscano fuori di casa senza che il futuro marito non passi prima a chiedere il permesso al futuro genero. Certo, esistono anche i matrimoni, i fidanzamenti fatti all'insaputa della famiglia, ma per la maggioranza degli egiziani, il matrimonio è ancora combinato dalle famiglie e spesso i prescelti sono cugini. Addirittura nel sud dell'Egitto uno zio della futura sposa può offendersi con il padre e la madre di lei se non scelgono suo figlio. Di solito l’uomo affida alla propria madre il compito di trovargli una moglie che vada bene per lui, la donna invece deve solo aspettare di ricevere qualche proposta. Al primo incontro, se la ragazza accetta il fidanzamento, si stipula un primo contratto ufficiale dove vengono decise la dote (shabka) e le spese per la casa e i mobili, quindi si da una festa, che a seconda delle possibilità delle famiglie, può essere molto fastosa o svolgersi solo in famiglia. La donna può anche rifiutare l’uomo che le viene proposto, ma se gli interessi della famiglia sono alti, spesso accade, anche ai giorni nostri, che il padre la obblighi. Bisogna anche dire che per la donna l'età è molto importante e tante donne sposano il primo uomo che si presenta solo perché hanno paura di rimanere zitelle e di essere additate, criticate, derise…avere 23, 24 anni ed essere ancora nubile, in molti ambienti è una vergogna, vuol dire che si hanno dei difetti e le malelingue mettono in giro voci terribili. Dal momento che i due sono fidanzati ufficiali (da sottolineare che in arabo si chiamano già marito e moglie) si stabilisce la data delle nozze e non essendo ben visto il fidanzamento che dura più di un anno o due, di solito ci si sposa in pochi mesi, addirittura c'è gente che si fidanza ufficialmente e si sposa lo stesso giorno e fa una festa più grande. I fidanzati in quel lasso di tempo si vedono sempre in compagnia di qualche membro della famiglia che fa da supervisore. I giorni prima del matrimonio i mobili e tutti gli accessori per la casa vengono portati in pompa magna con musica, canti e corteo di famigliari, nella casa dei due futuri sposi e molto tradizionale è la cucitura dei materassi. E' il marito che deve provvedere all'acquisto o all'affitto della casa coniugale e al mantenimento della moglie e dei figli. Il giorno prima del matrimonio c'è la festa chiamata "la notte dell'hennè". La famiglia della sposa si riunisce a casa della ragazza mentre quella dello sposo a casa dell’uomo e tra canti danze e scherzi, offerta di cibo e di bevande,la sposa davanti a tutta la sua famiglia immerge le mani nell'hennè riscaldato da molte candeline che la madre le porge. (continua)