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sabato 21 settembre 2024

La poligamia nell'Islam. parte seconda

Quattro sono i principali motivi evocati per giustificare la poligamia all’interno del mondo islamico ed arabo-islamico:

— Malattia grave ed incurabile della moglie. Nel caso in cui la moglie si ammali e sia impossibilitata ad avere una vita sessuale sana e regolare, il marito può prendere una seconda moglie, ma non volendo ferire la prima e desiderando dimostrarle riconoscenza, non divorzia da lei abbandonandola a sé stessa, visto che proprio a causa della sua malattia non potrà più risposarsi. Egli la manterrà quindi sotto la sua tutela morale ed economica, in particolare se gli ha dato dei figli.

— Sterilità della prima moglie. Lo stesso ragionamento vale anche nel caso di sterilità della prima moglie. Considerando che la donna non è per nulla responsabile, l’uomo può decidere di non divorziare. Ciò anche perché nella società araba è molto difficile per non dire impossibile che una donna divorziata a causa della sua sterilità possa trovare un marito. Se avverte il desiderio imperioso e legittimo di paternità, l’uomo può prendere una seconda moglie in grado di dargli dei figli.

— Freno alle relazioni extraconiugali. Per quanto a prima vista la cosa possa sembrare strana, nell’Islam la poligamia può costituire una soluzione al fenomeno delle relazioni extraconiugali, assolutamente vietate ad entrambi i sessi. Invece di figurare, per la religione e la società, come amante e non godere quindi di alcun diritto, oltre ad esporsi a critiche ed anche a pene severe, la donna preferisce sposarsi e condividere il marito con l’altra moglie. Essendo moglie a tutti gli effetti, la donna sarà tutelata dalla legge, darà ai suoi figli un padre e si garantirà accettazione sociale e sicurezza economica. L’uomo, dal canto suo, scegliendo la poligamia, non commette peccato per la religione né scorrettezza dinanzi alla società, come invece accadrebbe se decidesse di prendersi un’amante.

— Servizio alla comunità e al riequilibrio demografico. In caso di conflitti armati che durano anni, la società subisce un drastico sbilanciamento tra i due sessi per la morte di centinaia di migliaia di uomini con il risultato che circa altrettante donne, ancora giovani, vedono svanire la possibilità di trovare una figura maschile con cui fondare una famiglia o rimangono vedove, con o senza figli. Queste donne sarebbero condannate alla solitudine perché, se in Occidente la donna può comunque vivere la propria vita sessuale e magari anche decidere di avere figli senza doversi necessariamente sposare, ciò non è assolutamente possibile per le donne musulmane. È chiaro quindi che se la monogamia fosse regola imprescindibile, un gran numero di donne arabe musulmane sarebbero condannate ad una vita solitaria, dovendo rinunciare, insieme al matrimonio, alla sessualità e alla maternità.

fonte:https://www.fivedabliu.it/

La poligamia nell'Islam. parte prima